Venerdì 25 novembre 2016, scorrerà nettare d’uva dalla pellicola ai calici
Il Tavoliere nei nomi dei vini: ecco Terraconca, Torcervaro e PianaBianca
Il racconto della prima vendemmia, il sacrificio e una scommessa vinta
FOGGIA – “Wine in the movies”, il vino nei film, è questo il tema della sesta giornata del Foggia Film Festival, all’Auditorium Santa Chiara. Venerdì 25 novembre dopo la proiezione di VinoDentro, un film di Ferdinando Vicentini Orgnani, la degustazione dei vini vedrà protagoniste le produzioni Borgo Turrito che raccontano il territorio. Interverranno: il regista Ferdinando Vicentini Orgnani; il sommelier Amedeo Renzulli, delegato Associazione Italiana Sommelier Provincia di Foggia; Giuseppe Lopriore, ricercatore del Dipartimento Scienze Agrarie dell’Università di Foggia; la docente Anna Grazia Chirolli; Luca Scapola, imprenditore vitivinicolo dell’azienda Borgo Turrito.
“I nostri vini sono un po’ come un film perché raccontano una storia e lo fanno a partire dal nome che portano”, spiega Luca Scapola. Il “Torcervaro”, ad esempio, ricorda il Cervaro, torrente che disseta e rende fertile la terra dove nasce questo vino rosso, un Nero di Troia IGP. “PianaBianca”, Fiano IGP Puglia, è la narrazione di quel lembo pianeggiante di Tavoliere che, nella storica borgata foggiana di Borgo Incoronata, si veste del manto verde dei vigneti. Gli ospiti della serata potranno degustare anche il “Terraconca”, Moscato bianco IGP Puglia, e il “TroQué”, Nero di Troia IGP PUGLIA, ottenuto da una selezione di pregiate uve vinificate con lunga macerazione, cui segue un passaggio in barrique e un ulteriore affinamento in bottiglia. Quei vini narrano anche la storia di Luca Scapola, imprenditore vitivinicolo di 33 anni che dirige la sua azienda dal 2006. La sua conduzione significa, allo stesso tempo, il rispetto di una tradizione e l’innesto di una capacità innovativa che ha messo radici e già nutre il futuro. Era il 2003 quando Luca Scapola, allora ventenne, riuscì a condurre la sua prima vendemmia. Fu allora che comprese quale sarebbe stato il suo futuro. Si sarebbe occupato dell’azienda di famiglia. Per farlo, rinunciò a qualcosa e scommise sulle proprie capacità. “Decisi di utilizzare tutti i miei risparmi, circa 1000 euro, per acquistare uva Chardonnay da un amico agricoltore”. Non utilizzò le uve di suo padre perché voleva conservare piena autonomia nel mettere in pratica quanto aveva appreso nei primi due anni di corso in Viticoltura ed Enologia all’Università di Foggia. Fu un successo. Il vino prodotto andò ben presto esaurito con i complimenti dei clienti. “Dopo quella vendemmia, mio padre ebbe la dimostrazione che avevo le capacità per innovare e dare continuità all’azienda”. E così avvenne. Tre anni più tardi, nel 2006, il ricambio generazionale arrivò a compimento e il capostipite, Michele Scapola, che ancora oggi è consultato da Luca per le scelte aziendali, affidò l’impresa vitivinicola al figlio. Borgo Turrito si trova a Borgo Incoronata, a pochi chilometri da Foggia, nel cuore del Parco Regionale Bosco Incoronata, in un’area protetta di oltre 1000 ettari. “Il vino è vita vissuta, cultura, storia e presente, per questo è un elemento importante nell’arte della cinematografia”.