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Battaglia per la legalità in merito al Concorso per 31 posti indetto dalla Provincia di Foggia

palazzo_provincia_foggiaCOMUNICATO STAMPA. APPELLO AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA E ALL’ASSESSORE ANTONIO TUTOLO: DIFENDETE LA LEGALITA’.

Spett.le Redazione,

intervengo sulla questione del risalto mediatico dato alla “protesta” dei lavoratori della società Diomede che si “occupa” della gestione dei musei provinciali di Foggia e dell’Osservatorio turistico (ancora esistente!?).

Il mio intervento è doveroso per riportare alla Vs. attenzione e a quella dei Vostri lettori la “battaglia per la legalità”, avviata nell’interesse dei miei assistiti e contro il vergognoso bando del  CONCORSO PER 31 POSTI INDETTO DALLA PROVINCIA DI FOGGIA (pubblicato per stralcio nella G.U. n. 47 del 17.06.2014).

Ebbene, ci si ricorderà che in quell’occasione furono pubblicamente denunciate le diverse, gravi e palesi illegittimità di detta procedura concorsuale, che “supervalutavano” dei titoli e facevano valere arbitrariamente assurde norme di sbarramento, tanto da far sospettare che detto bando fosse stato strutturato per favorire alcuni concorrenti, in danno di altri.

In maniera del tutto illogica e incoerente per un Pubblico concorso si favorivano solo ed esclusivamente i concorrenti che avessero svolto servizio presso il museo provinciale, anziché presso altri musei, come ad esempio il  museo Capitolino, il museo Louvre di Parigi o anche presso il Museo Civico “G. Fiorelli” di Lucera, come se i lavoratori di tali altri prestigiosi Musei non avessero avuto il diritto di ricevere pari dignità e tutela.

Sull’argomento, inoltre, non si può trascurare anche l’altrettanta assurdità di un bando di concorso pubblico che al posto di puntare sulla valorizzazione del territorio e sui cittadini ivi formati presso le Università locali, privilegiasse candidati in possesso della sola licenza media e, per giunta, senza una preventiva valutazione delle competenze in lingua inglese; come se la conoscenza della lingua straniera (per non parlare dell’italiano) non fosse da ritenersi necessaria per l’erogazione del servizio di info point turistico di qualità della Provincia di Foggia.

Insomma, il bando in questione, impregnato di tali e tante assurdità, ha generato il sospetto che dietro la veste di un concorso pubblico si volesse celare, in palese violazione di legge, una sorta di “assunzione” di  “concorrenti favoriti” in danno di altri. Le vergognose norme del bando in questione furono segnalate al mio Studio legale, dove pervenne anche un elenco di nominativi dei “futuri vincitori”. Per assicurare adeguate fonti di prova in caso di perpetrazione dei reati a danno dell’Amministrazione e dei Cittadini, procedetti immediatamente a fornire “prova di data certa” al predetto elenco di nominativi.

Come se non bastasse, in aggiunta a tali gravissime illegittimità già pubblicamente denunciate, ve ne sarebbero altre, ben documentate e sino ad oggi mai rivelate per scrupolo difensivo, ma che potrebbero “costare” molto caro all’Amministrazione Provinciale, allorché si rendesse necessario dover agire presso l’Autorità Giudiziaria per ottenere Giustizia.

Ciò detto, è strano dover leggere della tardiva e incoerente protesta di alcuni lavoratori della Diomede, lì dove molti di quegli stessi lavoratori furono ben felici che l’Amministrazione provinciale avesse indetto quello “scandaloso concorso pubblico”.

Le domande sorgono spontanee:

Perché quei lavoratori protestano solo oggi? Quel concorso pubblico non doveva essere aperto a tutta la Cittadinanza? Non sono stati forse proprio dei lavoratori della “Diomede” ad esultare per  l’indizione di quel “pubblico” concorso? Con quel bando di concorso, se fosse stato veramente pubblico, non avrebbero rischiato ugualmente di perdere il loro lavoro?  Perché oggi chiedono l’intervento della Provincia e del Prefetto? Lo sanno tali lavoratori che c’è gente che ha studiato in modo più appropriato per quei posti che loro ricoprono senza aver mai superato un concorso pubblico? Lo sanno tali lavoratori che il servizio di gestione dei musei provinciali e dell’Osservatorio Turistico è in forti perdite e costa alle casse pubbliche tantissime, trope, migliaia di euro all’anno? Lo sanno che l’inglese è fondamentale per l’info point turistico? Lo sanno che ci sono tanti Cittadini anche del territorio della Provincia di Foggia (e non solo!) che hanno studiato presso le Università locali  per le stesse finalità lavorative e che invece sono costretti ad emigrare? Lo sanno che anche tra i 31 lavoratori della Diomede ci sono persone che hanno diritti tutelati dall’ordinamento, ma che vengono appositamente confusi con altri che non avrebbero alcun diritto di essere stabilizzati?

Ora alcuni lavoratori della Diomede hanno chiesto un incontro al Presidente Miglio e al Prefetto di Foggia, ebbene, su rinnovato incarico ricevuto dai miei assistiti anche lo scrivente chiederà pari incontro alle suddette Istituzioni, confidando che la rinnovata Giunta Provinciale decida di mettersi in netta contrapposizione alla precedente commissariata Amministrazione, revocando il predetto “bando dello scandalo”, al fine di far trionfare la legalità anche nella terra di Capitanata.

Lo scrivente pone fiducia nella nuova Giunta provinciale, attesa la condivisione dei valori di legalità e di Giustizia manifestati anche dall’Assessore Tutolo, già sindaco di Lucera. L’esimio Sindaco, con profondo senso di liceità, di vicinanza verso i suoi Cittadini e di amore per il Territorio, si è schierato contro il “concorso dello scandalo”, unendosi alla richiesta di revoca proveniente dall’ampia base e condividendo le denunce delle illegittimità mosse contro una simile faziosa procedura concorsuale.

Si è ovviamente consapevoli che i lavoratori della Diomede non sono tutti uguali da un punto di vista giuridico, e che solo alcuni di questi meriterebbero di ricevere una tutela dei propri diritti, ma in ogni caso, si devono sempre rispettare le leggi.

A tal proposito, dispiace constatare come alcuni lavoratori vengano manipolati, con il sacrificio dei loro diritti, per favorire chi invece non dovrebbe pretendere alcuna stabilizzazione.

All’Amministrazione Provinciale, dunque, si chiede formalmente un incontro e si reitera l’invito a revocare il bando di concorso di cui sopra.  Si chiede, altresì, di rimanere negli stretti e ben delineati confini della legalità, evitando di affidarsi ad eventuali “cattivi consiglieri”, perché ciò comporterebbe da un punto di vista legale l’assunzione di gravi responsabilità e… la restituzione dei soldi versati da circa 300 concorrenti, i quali in buona fede hanno presentato domanda per il bando dello scandalo.

Cordialità,

Avv. Antonio Gabrieli

cell. 349.09.44.907

 

Comunicato pubblicato interamente

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