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Quando si parla della Puglia e in generale come facciamo noi della Provincia di Foggia si deve necessariamente anche parlare dei prodotti di enogastronomia legati a questa terra oltre che dei luoghi che ospitano tali produzioni.

Il caso di oggi è questo, vi vogliamo infatti parlare di una produzione a Marchio DOC che viene realizzata nelle città di Troia, Biccari e Lucera da cui trae il nome per esteso.

Il Cacc’e Mmitte di Lucera è un vino Di Origine Controllata acronimo di DOC, la denominazione avvenne nel 1975 e le sue caratteristiche organolettiche possono sintetizzarsi come segue:

  • colore: Un bellissimo rosso rubino che può variare ed essere più o meno carico.
  • odore: Molto intenso che lo caratterizza benissimo.
  • sapore: Il sapore è armonica ed ha un retrogusto caratteristico.

Questà produzione locale riconosciuta e apprezzata è un prodotto davvero di eccellenza e si accompagna molto bene sia ai salumi – anch’essi locali o meno – e a primi piatti generalmente a base di carne, molti ritengono che si esalta con il ragù pugliese.

Cacc’e Mmitte Festival 2013Tradizioni locali, feste e vino

Questo pregiato vino è stato omaggiato con due feste locali, la prima nel mese di settembre del 2013 tenutasi a Palazzo d’Auria-Secondo e denominata come Cacc’e Mmitte Festival in questo festival vi erano serate di buon vino con musica d’autore, dopo un primo appuntamento nel 2013 il festival è stato ripetuto nei due anni successivi.

Nel 2015 a questa festa settembrina se ne aggiunge un altra in agosto che si tiene nella città di Lucera che viene definita come il 1° Festival del Cacc’e e Mmitte di Lucera, le serate prevedono la degustazione del vino e l’assaggio di prodotti tipici locali.

Cacc’e e Mitt, la Produzione

Come dicevano le uve di questo vino vanno prodotte nella zone di appartenenza della Provincia di Foggia. Il processo di produzione locale è legato comunque a fattori umani, quando spesso si parla di specificità del territorio si parla anche del lavoro che c’è dietro e del come questo lavoro viene svolto, la tradizione quindi subisce – positivamente – questo lavoro che fa del Cacc’e Mmitte di Lucera un vino davvero straordinario. La storia viticola di quest’area geografica tanto prolifica è legata prevalentemente, ma non solo per fortuna, alla storia di un vitigno il nero di Troia da dove provengono molte delle uve impiegate per il Cacc’e Mmitte. Ancora oggi si parla – riferendosi a quest’area geografica ricca di storia, cultura e produzioni locali di eccellenza, come della Daunia perché in effetti la storia ha il suo peso e i primi abitanti di questa terra provenivano dalle zone sub costiere, come abbiamo detto anche in altri nostri articoli. Da quel periodo lontano arriva l’economia agro pastorale che ancora oggi – possiamo dirlo senza sarcasmo – caratterizza le produzioni locali di pregio come questo vino, sono cambiati certamenti i metodi di coltivazione, le macchine hanno stravolto i sistemi manuali cancellandoli ma certamente i risultati sono apprezzabili, c’è da dire che il Cacc’eMmitte nasce sotto il dominio Saraceno, che crebbe sui territori amati e favoriti da Federico II di Svevia. Da questa antica storia si passa all’epoca moderna ed esattamente all’anno 1850 quando due famiglie di prestigio, i Pavoncelli e la famiglia La Rochefocauld vollero estendere a 60 ettari il vitigno che produceva il Nero di Troia. Le colture a Lucera, Troia e Biccari nel tempo raggiunsero le 2500 unità, da lì in poi i terreni vennero impiegatio anche per altre produzioni vinicole, a seguire quelle più prestigiose:

  • il Montepulciano d’Abruzzo
  • il Sangiovese
  • Il Bombino
  • La Malvasia

Questo vitigno è uno dei più antichi della Puglia centro settentrionale anche se la sua origine è tuttora incerta.

Il nome, origini e ipotesi

Sul nome del prodotto a marchio DOC si sono fatte molte ipotesi nel corso del tempo, parliamo anche di queste. La prima ha dei profili epici visto che va a considerare l’uva di Troia come proveniente dalla città dell’Asia minore tanto decantata da Omero, secondo la narrazione il vitigno in questione sarebbe arrivato in Italia Meridionale e specificatamente nel luogo ove si trova, dalle coste pugliesi grazie ai colonizzatori greci, ciò avvenne più di 2000 anni fa. Questa versione è quella pittoresca e suggestiva poi ce n’è una seconda meno epica per così dire legata invece alla città albanese Cruja che identifica così anche l’origine del nome dell’uva di Troia. Le versione più attinente alla realtà rimane però quella che vuole il vitigno in oggetto come originario del territorio limitrofo alla città di Troia. Delle ipotesi sulla nascita di questa coltura nel territorio pugliese quella certamente più affascinante per la sua storia è quella legata alla narrazione epica legata a Diomede che quasi alla fine della guerra di Troia navigò risalendo il fiume Ofanto e portando al seguito tralci di vite dalla Grecia, una volta piantati questi diedero vita aòlla famosa uva tuttora esistente a Troia. Restando nella storia va anche detto che tale vitigno per il suo valore territoriale e commerciale fu anche omaggiato da differenti citazioni nel corso della storia, la maggiorparte di queste sono da collegare a Federico II di Svevia che amava particolarmente degustare il vino nella sua residenza di Lucera che venne appunto definito come il corposo vino di Troia. Tra le alte classi di un tempo oltre a Federico II anche i marchesi D’Avalos amavano tale coltura locale, tanto che dopo aver acquistato la città nel 1533 vollero allargare i terreni per le coltivazioni incrementando così la produzione locale abbinando il vino di Troia con altri vitigni del luogo.

Per chiudere andiamo a vedere i dati relativi all’immissione al consumo del Cacc’e mmitte di Lucera. Le caratteristiche che il vino in oggetto deve avere per la sua immissione a consumo in parte le abbiamo osservate dalla provenienza che è di soli tre paesi della Provincia di Foggia, ma non c’è solamente questo aspetto da tenere in considerazione, contano ad esempio i gradi alcolici che devono corrispondere ad un totale minimo di 11,50% vol e l’acidità totale minima deve corrispondere a 4,5 g/l. La modifica di tali parametri può essere compiuta solo dall’autorità predisposta che è il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ma solo tramite un decreto legge.

Abbiamo scritto di ipotesi, parlato di come è fatto questo vino, della Puglia e della Provincia di Foggia come è nostro solito, a voi non resta che venire ad un festival o pernottare in uno dei tanti luoghi dove troverete il vino di Troia ma anche tanta ospitalità e buon cibo.

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