Crollo dei prezzi delle ciliegie, in difficoltà migliaia di produttori
Chiesta al neo-presidente regionale Michele Emiliano convocazione di tavolo congiunto
FOGGIA – Crollano i prezzi delle ciliegie pugliesi, mettendo in difficoltà migliaia di produttori che, da qualche settimana, sono costretti a svendere il loro prodotto, nonostante la produzione 2015 sia qualitativamente eccellente e quindi fortemente richiesta dai consumatori.
Il prezzo delle ciliegie pagate ai produttori ha valori inferiori a 1 euro al kg. Le stesse ciliegie, però, quando arrivano negli scaffali della grande distribuzione hanno prezzi di gran lunga più alti.
E’ una situazione che sta letteralmente mettendo in ginocchio la cerasicoltura pugliese, che rappresenta circa il 40% della produzione nazionale.
I produttori di ciliegie pugliesi, soprattutto quelli delle province di Bari (dove gli ettari a ceraseti sono 17 mila a fronte dei 20 mila in tutta la Puglia), Bat e Taranto, sono in forte difficoltà e sono costretti, pur di non far perdere il prodotto, a svendere le loro ciliegie a prezzi inferiori anche di due terzi rispetto a quelli degli anni passati. Prezzi che non permettono alle aziende agricole nemmeno di recuperare i costi vivi sopportati per la produzione e la raccolta.
L’agricoltura pugliese continua a essere bistrattata da un mercato per certi versi ostile, sul quale comunque continuano ad arrivare ciliegie dai paesi esteri a prezzi inferiori e di qualità discutibile, e da rapporti di filiera che vanno sicuramente rivisti e riorganizzati.
Il momento che sta attraversando l’agricoltura pugliese – e in queste settimane i cerasicoltori – è veramente critico.
La Confederazione italiana agricoltori di Puglia, nei giorni scorsi, insieme a Confagricoltura, Copagri, Fedagri e Acli-Terra ha chiesto al neo presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e al sindaco della città metropolitana di Bari Antonio De Caro la convocazione, con la massima urgenza, di un tavolo congiunto per affrontare la situazione. La Cia Puglia auspica che al più presto il presidente Emiliano riunisca attorno a un tavolo tutti i soggetti della filiera, compresa la Grande Distribuzione Organizzata, soprattutto per far in modo di prevenire le crisi di mercato, che potrebbero a breve interessare altre produzioni come l’uva da tavola, di cui la Puglia detiene il primato produttivo.