Q8/Energas: Foggia come Viareggio ?
Trascurati i rischi del trasporto GPL e i condizionamenti urbanistici in area Parco.
Dopo il ricorso contro il parere VIA, la LIPU interviene presso il MISE.
29 giugno 2009, ferrocisterne cariche di Gas di Petrolio Liquefatto (GPL), entrano nella stazione ferroviaria di Viareggio.Un incidente coinvolge il convoglio con la fuoriuscita dell’idrocarburo che prende fuoco devastando lo scalo ferroviario maanche le aree abitate che lo circondano. Quell’evento tragico entrerà tristemente nella storia con la sua pesante contabilità di vittime e distruzione.
2016, al Ministero dello Sviluppo Economico è in corso la procedura autorizzativa per il gigantesco impianto di stoccaggio e movimentazione GPL della società Q8/Energas, presso Manfredonia, sul confine del Parco Nazionale del Gargano. Una procedura che fino ad ora fa acqua da tutte le parti, a cominciare dallo scandaloso parere di VIA positivorilasciato dal Ministero Ambiente. Poi altri pareri sostanziali: quello positivo con prescrizioni del CTR, organismo deputato al vaglio della sicurezza ai sensi delle Direttive comunitarie in materia recepite dall’Italia, oltre a quelli negativi di Regione e Comune, per aspetti urbanistici.
La LIPU evidenzia come i rischi esponenziali derivanti da incidenti rilevanti siano tutt’altro che correttamente valutati!A cominciare dal notevole traffico annuo relativo al trasporto del GPL in uscita dall’impianto: fino a 50 navi gasiere da 2000 tonnellate, 7.300 autobotti da 18 tonnellate, 4000 autocarri da 5 tonnellate in bombole e, in particolare, 200 convogli da 480 tonnellate in 12 ferrocisterne. Quest’ultima movimentazione, per tutte le direzioni, si concentrerebbe nel passaggio obbligato tramite le aree ferroviarie di Foggia, circondate da aree residenziali densamente abitate, inevitabilmente coinvolte in caso di incidente !
A ciò si aggiungerebbe il condizionamento sul piano urbanistico di queste aree contermini ai tracciati ferroviari.
Analogamente, l’area del Parco Nazionale del Gargano confinante con l’impianto subirebbe un compromettente e paradossale condizionamento negativo sul piano della gestione territoriale. Dovrebbe essere invece il progetto Energas a sottostare alla strumentazione urbanistico – territoriale rispetto ale necessità dell’area protetta !
“Perfino la banale osservazione di Cicogne o di orchidee in zona da parte di gruppi e appassionati – accusa Cripezzi della LIPU –, dovrebbe subire restrizioni e limitazioni in ordine al rischio di incidenti, cosi come l’invasività dell’impianto determinerebbero un pesante effetto detrattore e quindi un depotenziamento nella pianificazione e valorizzazione territoriale sull’area Parco”.
La LIPU è quindi intervenuta con una articolata nota, indirizzata al MISE, significandone risvolti di carattere legale,nonché al Comune di Foggia e all’Ente Parco del Gargano, affinché questi ultimi Enti siano coinvolti nella procedura e in ogni caso affinché Parco e Comune di Foggia assumano posizione in tal senso.
Con la stessa nota la LIPU ha sollecitato anche la Provincia di Foggia (Presidente e dirigente Assetto del Territorio). Infatti, malgrado coinvolta nella procedura, la Provincia non pare aver partecipato attivamente alle conferenze di servizi, pur essendo un Ente deputato al governo del territorio coinvolto con il proprio strumento urbanistico (PTCP).
Contro il pessimo parere ambientale rilasciato dal Ministero dell’Ambiente, la LIPU ha recentemente presentato ricorso straordinario al Capo dello Stato, allo scopo di ampliare la sfera di motivazioni da eccepire. E’ di qualche giorno fa la richiesta di Energas, di trasporre il predetto ricorso presso il TAR Puglia.
“Invitiamo – prosegue Cripezzi – a sostenere la LIPU in questa impegnativa battaglia legale, e non solo legale. Non possiamo permettere l’ennesima aggressione dopo decenni di vilipendio territoriale”. Una slide riassuntiva dell’appello (vedi su lipucapitanata.it) circola sui canali web e social a sostegno dell’associazione.