Carapelle

Provenendo da Foggia questo piccolo e giovane paese rappresenta la porta di accesso settentrionale alla valle del Carapelle, l’ area designata da Ferdinando IV di Borbone per avviare, nel 1774, un progetto di colonizzazione agraria attraverso la fondazione dei cosiddetti ‘Cinque reali siti’.Fino ad allora tutta l’area faceva parte del feudo d’Orta, di proprietà dei Gesuiti. I quali ne avevano acquistato nel 1611 i terreni messi all’asta dal Sacro Regio Consiglio. I religiosi avevano così fondato la prospera ‘Casa d’Ortia’, abitata, oltre che da loro, anche da 300 addetti alle stalle, all’allevamento, del bestiame e alla coltivazione di campi e frutteti. Fu con l’espulsione dei Gesuiti dal Regno di Napoli nel 1767 e la soppressione del’ Ordine a opera del Papa Clemente XIV nel 1773, che il grande feudo venne incamerato dalla Corona. La sua particolare ubicazione, al centro tra Foggia e Cerignola, in una parte del Tavoliere quasi disabitata, indusse il re a fondare le cinque colonie agricole di Carapelle, Orta, Ordona, Stornara e Stornarella, che affido a famiglie di coloni per farvi produrre cereali. L’esperimento non ebbe successo a causa della scarsità dell’acqua e di alcune clausole poco favorevoli ai coloni. In seguito all’abolizione della Dogana della Mena delle Pecore nel 1806 da parte di Giuseppe Bonaparte, i terreni vennero riacquistati dal demanio e solo ne 1958 Carapelle divenne comune a sè stante. Essendo una realtà così giovane, non offre grandi attrattive artistiche, ma non mancano suggestioni legate al paesaggio che circonda: enormi distese che di perdono a vista d’occhio punteggiate da masserie e case coloniche. Insieme ai comuni di Ascoli Satriano, Ordona, Orta Nova, Storna e Stornarella, Carapelle rientra nel progetto Ecomuseo della valle del Carapelle, che mira a valorizzare i siti archeologici della zona tra cui l’area archeologica di Herdonia.