Orsara di Puglia

Bandiera arancione del Tci, è un delizioso borgo che sta puntando molto sulla gastronomia, tanto da aver di recente ottenuto il riconoscimento Show Food di “Città del buon vivere’. Le sue origini, attestate per la primav olta in un documento del 1024, sono probabilmente antecedenti. Alla sommità dell’artura su cui sorge il paese si trova l’ex complesso abbaziale dell’Angelo, risalente al XII secolo, oggi noto come Palazzo baronale: un tempo monastero, fu sede nel XIII secolo dei Cavalieri di Calatrava, provenienti dalla Spagna. Notevole il terrione in pietra con monoforecentinate. Nel 1524 il monastero fu venduto ai Guevava, che lo trasformarono in residenza gentilizia. Del complesso fanno parte anche la grotta di S. Michele arcangelo, luogo di pellegrinaggio già nel medioevo, alla quale si accede da un ingresso oggi inglobato nella seicentesca chiesa di Pellegrinaggio. Di fianco, la chiesa dell’ Annunziata, del XII secolo e in seguito rimaneggiata, fu costruita esattamente sulla grotta: ha l’aspetto di una fortezza e sorge su un profondo dirupo. Il complesso abbaziale ospita un piccolo Museo lapidarium, con reperti di età romana, fregi, stemmi e bassorilievi in pietra. Lo slargo antistante il complesso è sede, in agosto, dell’ Orsara Musca Jazz festival. Resti delle antiche mura difensive sono ancora visibili in diversi punti del paese, inseme a porta dei Greci e porta Nuova. Tutto il centro storico è punteggiato di palazzi gentilizi: De Gregorio, Terlizzi, Varo, Cassitto, Alfani-DI Stefano. La Chiesa madre di S. Nicola di Bari, rimaneggiata del ’600, risale al XIV secolo e custodisce diverse opere d’arte tra cui, a destra dell’altare maggiore, una Madonna col Bambino, scultura lignea del XVI secolo, e, in sagrestia, una Crocifissione in prietra scolpita del XV secolo.