Peschici

Il nucleo più antico del borgo, sembra un piccolo presepe -sopratutto al tramonto, quando si accendono le mille lucine-che, dalla rupe a picco sul mare sulla quale sorge, domina una delle più belle del promontorio. Gradevolissimo è perdersi tra i suoi vicoletti lastricati, le piazzette e le gradinate che scendono al mare o nei bellissimi punti panoramici. Certe sono le immigrazioni di popolazioni slave, protassi nei secoli e documentate nello stesso toponimo dell’abitato, composto dalle parole pesek e cist, di matrici oltreadriatica. Contesa a lungo dai normanni, svevi, veneziani e aragonesi, fu seda su terraferma dell’abbazia benedettina delle Tremiti, della cui appartenenza rimane memoria, alle spalle del porticciolo, sulla piana di Calena, nei ruderi della chiesa di S. Maria di Calena, fondata nella prima metà dell’XI secolo e donata dall’arcivescovo di Siponto Leone ai Benedettini delle Tremiti. Nel centro storico, di cui sono visibili parti elle mura difensive, si trovano il castello medievale, ricostruito nel XVIII secolo, che domina la costa da una rupe, , e la Chiesa Madre, dedicata a S. Elia. Il suo onore e la sentita festa patronale, con programma religioso accompagnato da concerti, manifestazioni folcloristiche e gastronomiche, spettacolari fuochi pirotecnici sul mare.
Bellissimo sito archeologico a ridosso della costa da visitare sono Monte Pucci che ha dato ala luce ipogei paleocristiani e reperti databili IV-VII secolo d.C.