San Marco la Catola

Quasi al confine con la Campania, questo piccolo borgo domina dall’alto il torrente La Catola, da cui prende la seconda parte del toponimo. La prima parte deriva invece da un’antica cappella dedicata all’evangelista Marco, raffigurato anche nello stemma civico. Riguardo la sua origine ci sono diverse tesi, fra cui quella che lo vorrebbero fondato, nella prima metà del XIII secolo, dai reduci della VI crociata, liberati da Federico II dopo la presa di Gerusalemme nel 1228. I resti del castello, eretto nel ’300 nel punto più alto del borgo, fanno pensare a una costruzione avvenuta in diverse fasi: è costituito da due torri, tre ingressi e mura alte rafforzate da contrafforti e bastioni. All’interno i resti di un’ abitazione centrale, dimora del feudatario, e di modeste case destinate ai coloni. La cappella del castello, dedicata a S. Marco evangelista, risale al 1548 e ha un bel portone d’ingresso artisticamente decorato. L’edificio religioso più importante dell’abitato, che reca ancora qualche ferita del sisma del 2002, è la chiesa madre di S. Nicola di Mira, fondata nel 1605. Il convento dei Cappuccini costruito nel 1585 sui resti di una preesistente abbazia, sorge su un’altura poco distante dal centro: l struttura attuale del’edificio è il risultato di ampliamenti dei-settecenteschi e ingloba la cappella di S. Maria di Giosafat, che conserva un bassorilievo ligneo di fattura orientale raffigurante la Madnna di Giosafat. Nel 1904 soggiornò nel convento un giovanissimo Padre Pio, all’epoca studente di teologia. Molte le escursioni naturalistiche possibili nei dintorni di San Marco, fra cui quella del bosco di San Cristoforo, attraversato da sentieri da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo.