San Nicandro Garganico

Il colle sul quale sorge il borgo è immerso nel verde degli ulivi selvatici tipici della zona e offre scorci panoramici unici, che spaziano su tutto il litorale, con le Tremiti sullo sfondo e, a valle, le lagune di Varano e Lesina. San Nicandro è rinominato per la produzione di fiori secchi, dei quali detiene una quota di mercato pari al 70% del totale nazionale. Di origine Longobarda, il centro storico, detto Terravecchia, un labirinto di vicoli e caratteristiche case bianche dai tetti spioventi, si sviluppa intorno al castello. Costruito nel ’400 su una precedente fortezza romana normanna, è a pianta quadrilatera con grosse torri cilindriche. Al suo fianco, addossata a una dei terrioni, una bella loggia settecentesca che richiama forme e decorazioni arabeggianti. Anche la cattedrale, rimaneggiata nei secoli, ha origini longobarde e ospita le relique del patrono dan Nicandro, al quale è dedicata una partecipata processione il 17 giugno. Non lontano, il Museo storico, archeologico, etnografico e della Civiltà contadina, allestito presso palazzo Floritto, ha una ricca esposizione di manufatti litici, lastre di pietra incise con iscrizioni latine del secolo a.C: e materiale sulla religiosità popolare e la civiltà contadina locali. San Nicandro è base di partenza per escursioni al Bosco di Sipina Pulci, ricoperto di faggi e cerri colossali, coinvolti nel fenomeno del gigantismo.
A nord-est di San Niccandro, fra i laghi di Lesina e Varano, all’interno del Parco archeologico di Monte d’ Elio si ritrova la chiesa di Santa Maria di monte D’ Elio, un bell’esempio di stile romanico povero.
Altri posti interessanti a San Nicandro Garganico sono la Grotta di pian della Macina e la Dolina Pozzantina che tra San Niccandro e San Marco in Lamis rappresenta il più grande fenomeno carsico ipogeo presente sul territorio garganico e pugliese.