« La Pro Loco porta conforto ai senza fissa dimora di Foggia »
Quando si compie una così detta “buona azione” non è giusto narrarla perché in qualche modo sembra che perda il suo senso più intimo, ma quella che vado a raccontare è un desiderio di condivisione, una catechesi per comprendere e forse donare quella che si può definire “una forte esperienza di vita”. Ieri, 26 febbraio 2018, assieme ai miei volontari della Pro Loco di Foggia, sentito le previsione per la notte, ha proposto ed organizzato di portare cortese conforto ai signori senza fissa dimora che vivono nella nostra Città.
Nella Sede della Pro Loco di Foggia in Viale Sant’Alfonso Maria dè Liguori, 229 (Palazzina della Protezione Civile) sono arrivati aiuti spontanei e generosi da parte dei Soci e di tanti cittadini. Ieri sera, ero con alcuni volontari Soci diretto alla Stazione (Piazza Vittorio Veneto – Foggia). Essa ospitava veramente tanta gente bisognosa sia all’interno che all’esterno. Anche altre Associazioni si prodigavano nel luogo, fra gli ospiti allocati nei propri improvvisati giacigli. Ci siamo soffermati con ognuno per offrire del thè caldo , dei dolci biscotti e per dare coperte, indumenti e tanta assistenza per poi porci in ascolto in un clima conviviale, per creare un po’ di “normalità” in quella vita di profondo disagio. Ognuno ha una propria storia da raccontare, il desiderio di essere ascoltati e di essere compresi. Si scopre che sono mamme, padri, fratelli di una famiglia. “Se quando nasce un bambino ogni bocca si apre al sorriso così, al contrario, sapere che una mamma, un fratello, un padre viva quello stato di disagio e sofferenza, non può lasciarci indifferenti”. Sono storie e riflessioni che entrano nella mente, nel cuore. Esse dovranno essere briglie per meglio indirizzare le nostre scelte future.
La storia di Giovanna è una di queste: maltrattata dal marito ormai lontano, nella loro casa di Napoli, ora abbandonata ad una vita di sacrificio, di freddo e di solitudine; Di un papà Rumeno lontano dalla sua terra, dalla sua famiglia, dal suo figliolo diciassettenne. Come non sentirsi partecipi! … Coscienti di non avere le possibilità per dare le soluzioni, ci si appresta a dare quella vicinanza e calore , quello che in fondo è necessario, ai bisognosi, e forse a tutti per vivere lo stato di umanità.
Vedere una donna voler dormire fra i cartoni in una notte così fredda non può lasciare quella spensieratezza e superficialità che spesso fa capolino nella nostra vita. E’ un segno forte che nel nostro cuore dovrà maturare amore, solidarietà, spirito di sacrificio per dare maggiore aiuto al fratello che ha avuto una sorte, così, non facile.
Nei rapporti umani ogni dare è sempre un ricevere. Ecco, gli amici della Pro Loco si sentono di aver ricevuto tanto da chi, in una fredda notte di gelo bevendo del thè caldo accompagnato da qualche biscotto, si è raccontato, accettando e gradendo la nostra compagnia. Un signore ci ha chiamati angeli: ”Voi siete degli angeli che ci portate amore e conforto…grazie!”. Parole , di gratitudine, devastanti di infinita e piacevole tenerezza.
Si è andati dai “poveri di cose” in una sera di gelo per portare un piccolo dono e si è tornati colmi, ricchi di un bene indefinito nel cuore e nello spirito.
La speranza è quella che tutti trovano una vita dignitosa ed una propria felicità di vita e soprattutto l’essere in grado di dare sempre il giusto aiuto a chi ne ha bisogno.