In toto il Comunica Stampa Inviatoci dall’ Avv. Antonio Gabrieli.
CONCORSO A31 POSTI INDETTO DALLA PROVINCIA DI FOGGIA: UN CONCORSO “RISERVATO” PALESEMENTE ILLEGITTIMO E CONTRARIO ALLA LEGGE. UN CONCORSO CHE DEV’ESSERE APERTO A TUTTI.
Spett.le Redazione,
la presente è per sottoporre alla Vs. attenzione l’assurdità del concorso per 31 posti bandito dalla Provincia di Foggia (pubblicato nella G.U. n. 47 del 17.06.2014) , con preghiera di diffondere la notizia al fine di arginare la violazione del diritto che sta per essere perpetrata.
Il bando in questione, infatti, è connotato da palese illegittimità. E’ un bando pubblico occultamente, arbitrariamente ed illegittimamente trasformato in concorso “riservato“. Nella realtà dei fatti, invece, è diritto di tutti i Cittadini della Capitanata (e non solo) potervi partecipare. La condotta dell’Amministrazione Provinciale, per giunta “commissariata”, si appalesa ancor di più incomprensibile, atteso il momento storico che colpisce i nostri concittadini. L’attuale profonda crisi economica, aggravata da un aumento costante e drammatico della disoccupazione, rende l’operato dell’Amministrazione Provinciale di Foggia ancor più inconcepibile e inaccettabile.
Il concorso indetto dalla Provincia di Foggia merita di essere aperto a tutti i cittadini e non può accettarsi che sia arbitrariamente “riservato” ai soliti “prescelti“. L’Amministrazione dei beni pubblici, ivi compresa la gestione dei posti di lavoro, deve avvenire nell’interesse della collettività e dev’essere accessibile a ogni Cittadino.
E’ inaccettabile, dunque, che l’Amministrazione Provinciale di Foggia abbia indetto un concorso pubblico per 31 posti, elaborando un bando con l’intento di selezionare “a priori” i futuri vincitori del concorso. Il Concorso in questione merita di essere aperto a tutta la Cittadinanza. L’assurdità del bando, per giunta, rischia di produrre effetti disastrosi per le casse dell’Amministrazione e, dunque, per tutti i contribuenti.
Diversi concittadini, infatti, si sono già rivolti al sottoscritto per impugnare il bando in questione, al fine di garantirsi ciò che l’Amministrazione vorrebbe negare loro: il diritto alle pari opportunità, alla speranza e a poter lavorare!
Data la manifesta illegittimità del bando, il ricorso produrrà inevitabilmente anche un aggravio di spese in capo all’Amministrazione e, dunque, ai contribuenti. Ragion per cui, se il bando non dovesse essere revocato in autotutela, questa volta non si accetterà semplicemente una “vittoria giudiziaria”, ma ci si spingerà sino a chiedere un intervento della Corte dei Conti e non è esclusa la possibilità di far interessare la Procura, al fine di indagare sulle ragioni che hanno portato l’Amministrazione Provinciale ad indire un simile bando di concorso, escludendo i propri Cittadini ovvero escludendo quella stessa popolazione che, invece, avrebbe il dovere di tutelare.
Le illegittimità del bando sono molteplici e di tutta evidenza. Il bando in questione prevede, in violazione di legge, un illegittimo requisito di partecipazione, volto a sostanziarsi come un vero e proprio “sbarramento“. Per poter partecipare, infatti, viene richiesto l’ulteriore requisito di “una pregressa esperienza lavorativa di 24 mesi” che in alcun modo è legittimata dal profilo messo a concorso e che, in ogni caso, va contro la legge e che già in passato è stata più volte contrastata dalla copiosa Giurisprudenza Amministrativa.
L’Amministrazione, dunque, pone uno “sbarramento” per selezionare “a priori” i partecipanti. Come se non bastasse, il predetto bando ha una tempistica che induce a riflettere: Il bando uscito il 17 giugno 2014 prevedendo che le domande debbano pervenire ( e non solo essere spedite!) all’Amministrazione entro e non oltre il 27 p.v.. Considerando le giornate di sabato e di domenica, la durata del bando si restringe ad appena una settimana lavorativa. Si badi, che se un nostro concittadino si trovasse fuori Città, dovrebbe immediatamente prendere l’aereo per poter concorrere, perché se decidesse di affidare la propria candidatura al servizio postale, risulterebbe escluso in quanto la sua domanda giungerebbe, con altissima probabilità, in ritardo. Ancora, la valutazione dei titoli si appalesa oltremodo ingiustificata e sproporzionata, volendo privilegiare e “super valutare” esclusivamente alcune pregresse esperienze lavorative in danno di altre. Si prevede, a titolo di esempio, una “super valutazione” del servizio lavorativo prestato presso il sistema museale provinciale, come se un analogo servizio svolto da un Cittadino Foggiano alle dipendenze del Museo Capitolino non meritasse pari “valutazione”. Insomma, il sospetto è che si sia indetto un concorso riservato, camuffandolo da concorso pubblico e si sia voluto fare “tutto in fretta”, in periodo estivo, al fine di servire, per l’ennesima volta, alla Cittadinanza un “piatto già pronto”. Si ritiene, ad avviso dello scrivente, che a tutti i Cittadini si debba garantire il diritto di potervi partecipare ed è per questa ragione che, se l’Amministrazione Provinciale non revocherà il predetto bando, lo stesso sarà impugnato nelle opportune sedi e verranno interessate tutte le Autorità competenti, affinché si faccia completa luce sulla vicenda. Nel caso dovessero derivarne danni, gli stessi dovranno essere risarciti dai diretti responsabili. A coloro i quali fossero interessati ai posti messi a concorso (destinati, probabilmente, a futuri interventi di stabilizzazione) si rivolge l’invito di non demordere e di far valere anche in giudizio i propri diritti perché la Giustizia è dalla loro parte. Tutti i Cittadini, infatti, hanno diritto di sperare. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere per questi posti di lavoro. Tutti i Cittadini, se danneggiati dalla negazione di un loro diritto, meritano di essere risarciti e reintegrati nelle loro prerogative.