All’Università di Foggia prosegue il programma del convegno internazionale sull’Agrarian Urbanism con la partecipazione straordinaria di Andrés Duany, architetto e urbanista statunitense. Aspetti economici, paesaggistici ed urbanistici protagonisti della seconda giornata. Domani ultimo giorno di studi: durante la sessione mattutina il dibattito ruoterà intorno al tema della multifunzionalità dello sviluppo agricolo e rurale, mentre nel pomeriggio a conclusione del Convegno, prima una tavola rotonda animata dai rappresentanti dei cinque Gruppi d’Azione Locale di Capitanata, e, a seguire, la presentazione dei risultati dei workshop preliminari all’attivazione della charrette.
Il paesaggio, lo sviluppo rurale ed il benessere sociale sono stati oggi al centro della seconda giornata del convegno ‘L’Agrarian Urbanism e le potenzialità dei territori di Capitanata. Superare le contrapposizioni e recuperare la tradizione rurale per dare identità e prospettive allo sviluppo locale”, in programma a Foggia sino a domani, mercoledì 17 giugno. Il Convegno, organizzato dall’Università foggiana, Dipartimenti di Studi Umanistici e di Economia, presenta in anteprima nazionale l’Agrarian Urbanism, un approccio urbanistico basato sulla progettazione partecipata, che oggi è entrato nel vivo con le attività preliminari all’attivazione della “charrette”, il metodo di progettazione partecipata che consente a più gruppi (di 12 persone l’uno) di elaborare un programma realmente condiviso tanto nelle finalità quanto nelle soluzioni urbanistiche ed architettoniche.
“L’Agrarian Urbanism – ha spiegato il suo ideatore, l’architetto statunitense Andrés Duany – è un approccio urbanistico lento e non veloce, che già negli Stati Uniti, dove da tempo viene praticato, permette di dare significato alla progettazione, dando agli spazi – sia rurali sia urbani – classificazioni e connotazioni utili a migliorare la socializzazione e, dunque, le condizioni di vita in generale”. Grazie all’Agrarian Urbanism nuovi ecovillaggi a bassissima densità fondiaria e territoriale combinano insieme i principi del benessere sociale con quelli della tutela del paesaggio. “Bisogna capire quanto la proposta di Duany possa dare nuovo slancio al territorio ed all’economia rurale, sviluppando un’agricoltura multifunzionale e polivalente, ma il modello – ha spiegato la sociologa Fiammetta Fanizza, responsabile scientifico del Convegno – è molto simile a quanto si realizzò, ad esempio, nell’abitato di Segezia, che mantiene ancor oggi intatto il suo valore architettonico e la sua bellezza. Aggiungo che il suo modello dell’Agrarian Urbanism, ovvero gli evidenti punti di contatto tra questo e la storia urbanistica della Capitanata, rappresentano una ricchezza ed al tempo stesso una sfida”. Obiettivo ulteriore della tre giorni foggiana è anche elaborare uno studio preliminare per l’organizzazione della charrette, che prenderanno in analisi, non solo il completamento dell’abitato di Segezia, ma anche la rigenerazione sostenibile del sistema dei poderi ed il sistema delle masserie rurali della Daunia. “Essendo un modello che va adattato ad ogni territorio il nostro contributo si è concentrato – ha aggiunto Francesco Contò, economista agrario e Direttore del Dipartimento di Economia dell’Università di Foggia – sugli aspetti economici. L’Agrarian Urbanism dal punto di vista urbanistico è un modo di disegnare le città, lo spazio perturbano e rurale. Dietro ognuno di questi elementi ci sono possibilità di realizzazione dei progetti legati ai finanziamenti europei. Grazie ad una serie di studi metodologici e sistemici abbiamo iniziato a tradurre le ‘Smart City” e la “Sustainable Agriculture” in un nuovo concetto: le“Smart Land”. Questa ruralità intelligente ha necessità di specifici bandi comunitari, e noi per ciascun elemento abbiamo trovato quello di riferimento. Oltre a candidarsi, su queste basi, occorrerebbe poi un unico gestore in grado di mettere assieme i portatori d’interessi e di coordinare gli obiettivi”. “Vedo positivamente l’Agrarian Urbanism perché – spiega Antonio Leone, dell’Università della Tuscia – la volontà di unire più elementi come l’agricoltura e la città è positiva. Noi abbiamo bisogno d’integrazione perché il mondo moderno, nella sua fase attuale di declino, sta andando verso la polarizzazione. Si può tornare in campagna rimanendo in città, sposando questa necessità d’integrazione”. “Il tema è centrale perché in questa stagione – ha aggiunto Francesca Calace, del Politecnico di Bari – la consapevolezza e la necessità di riscoprire il rapporto tra uomo e natura, tra uomo e ambiente rurale, tra città e campagna è al centro della riflessione di moltissime discipline. Io come architetto urbanista mi occupo di questo attraverso la ricerca e l’esperienza del progetto, attraverso una serie di attività a contatto con le comunità e gli enti locali. Trovo importante la riflessione su come la progettazione ed in particolare l’urbanistica possa contribuire a ricucire il nesso di relazioni tra comunità e territorio, tra città e paesaggio”. “Ritengo sia ancora presto per poter dire se si possono mettere in piedi in Italia modelli come quelli che sono stati realizzati in America – sostiene Caterina De Lucia, dell’Università di Foggia – . Ad esempio San Severo ha risposto bene ai modelli proposti dal prof. Duany ”.
Domani, nella terza ed ultima giornata nell’Aula Magna della Facoltà di Economia, durante la sessione mattutina il dibattito ruoterà intorno al tema della multifunzionalità dello sviluppo agricolo e rurale, mentre nel pomeriggio a conclusione del Convegno, prima una tavola rotonda animata dai rappresentanti dei cinque Gruppi d’Azione Locale di Capitanata, e, a seguire, la presentazione dei risultati dei workshop preliminari all’attivazione della “charrette”.
Il convegno offre crediti formativi agli iscritti numerosi Ordini facenti parte del comitato organizzatore. SI citano i Collegi Nazionale di Foggia, di Bari e Bat degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati, gli Ordini regionali della Puglia dei Giornalisti e dei Geologi, la Federazione dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Puglia, il Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Foggia e Lucera, gli Ordini della provincia di Foggia di Architetti, Avvocati, Consulenti del Lavoro, Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Ingegneri e il Collegio provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Foggia.
Il convegno annovera tra i suoi promotori/patrocinatori la Regione Puglia, la Provincia di Foggia, il Comune di Foggia, il Comune di San Severo, la Camera di Commercio di Foggia, l’Ordine Nazionale Biologi (ONB), l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), l’Associazione Italiana di Sociologia (AIS), il Centro Interuniversitario per la Ricerca del Territorio (CRIAT), ‘Laboratory of Economic, Environmental and Regional Sciences’ (LEEReS), ‘Sistemi e Metodologie Innovativi per il Lavoro e l’Educazione (SMILE) Puglia’, il Fondo Ambiente Italiano (FAI) Puglia, l’Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi (ABAP), la Banca Etica, la Federazione dei Lavoratori dell’Agroindustria (FLAI) CGIL e la Cassa Integrazioni Assistenza Lavoratori Agricoli (CIALA-EBAT) di Foggia.
Un particolare ringraziamento ai tanti sponsor quali l’Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi (ABAP), la Banca Etica, la Cassa Integrazioni Assistenza Lavoratori Agricoli (CIALA-EBAT) di Foggia, il Pastificio TAMMA e i GAL Daunia Rurale, DaunOfantino, Gargano, Meridaunia, Piana del Tavoliere e Murgia Più. Sponsor tecnico la Coldiretti di Foggia.
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Michele Papavero
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