Le splendide immagini della raccolta notturna nei vigneti Borgo Turrito, all’Incoronata
L’antica tecnica per mantenere i grappoli freschi e per una pigiatura a temperature ottimali
Il racconto di una scommessa e del cambio generazionale in un’azienda vinicola foggiana
FOGGIA – Il fresco della notte, le luci utilizzate dagli operai a bucare il buio e poi i suoni del lavoro a rompere almeno in parte il silenzio e la pace che domina la vastità della campagna di Borgo Incoronata. E’ cominciata stanotte la vendemmia notturna nei vigneti Borgo Turrito. Quelle che vengono raccolte in questo periodo sono le uve Moscato. “Rispetto al 2015, la vendemmia delle uve moscato è stata posticipata di qualche giorno a causa del clima più freddo e umido che ha caratterizzato la campagna 2016-2017 e ha ritardato la maturazione. Le rese per ettaro risultano essere nella media”, spiega Luca Scapola, giovane imprenditore foggiano. Si vendemmia di notte perché, per ottenere un vino di altissima qualità, le uve devono essere fresche e le operazioni di pigiatura devono avvenire al di sotto dei 20 gradi centigradi. Naturalmente, col fresco, il lavoro degli operai è più agevole. Anche nel 2003, quando Luca aveva 20 anni, la sua prima vendemmia la fece al chiaro di luna. Lui racconta quell’occasione come un momento magico, una svolta. Fu allora che comprese quale sarebbe stato il suo futuro. Si sarebbe occupato dell’azienda di famiglia. Per farlo, dovette rinunciare a qualcosa e scommettere sulle proprie capacità. “Decisi di utilizzare tutti i miei risparmi, circa 1000 euro, per acquistare uva Chardonnay da un amico agricoltore”. Non utilizzò le uve di suo padre perché voleva conservare piena autonomia nel mettere in pratica quanto aveva appreso nei primi due anni di corso in Viticoltura ed Enologia all’Università di Foggia. Quell’anno, oltre a investire i suoi risparmi, Luca Scapola rinunciò alle vacanze. “Era l’11 agosto 2003. Tutti i miei familiari e gran parte dei miei amici erano al mare”. Fu un successo. Il vino prodotto era buonissimo e andò ben presto esaurito con i complimenti dei clienti. “Dopo quella vendemmia, mio padre ebbe la dimostrazione che avevo le capacità per innovare e dare continuità all’azienda”. E così avvenne. Tre anni più tardi, nel 2006, il ricambio generazionale arrivò a compimento e il capostipite, Michele Scapola, che ancora oggi è consultato da Luca per le scelte aziendali, affidò l’impresa vitivinicola al figlio. “Era il 28 agosto 2006, avevo 23 anni”, ricorda il giovane imprenditore foggiano. Le uve raccolte questa notte e con le prossime lune daranno vita a un nuovo vino che sarà presentato nel 2017. Agli inizi di settembre avrà inizio la vendemmia del Fiano che, fermentato in barrique di rovere, darà origine al Piana Bianca. A metà settembre si darà il via alla raccolta anticipata del Nero di Troia per vinificarlo in rosato e imbottigliare il CalaRosa. Infine, quando settembre volgerà al termine, saranno selezionate le uve Nero di Troia più mature per ottenere gli altri due vini importanti di Borgo Turrito, il Torcervaro e il TroQuè. “Sta per iniziare il periodo più dolce dell’anno. Ci prepariamo a viverlo intensamente, come da lunga tradizione. Sarà un crescendo che ci porterà ad attraversare tre stagioni diverse, con tutti gli aromi e i gusti del buon vino rigorosamente made in Foggia”, conclude Luca Scapola.