Non sono in pochi a chiedersi se si possa verificare il caso in cui si riceva una fattura elettronica ma con importi negativi. Ebbene sì, è possibile ed in genere succede perchè si vanno a correggere degli importi che sono sbagliati.
Si definisce fattura elettronica con importi negativi la più comune nota di credito. Questa viene emessa da un fornitore nei confronti del proprio cliente, nel caso in cui vi siano state delle problematiche con la merce. Quello su cui occorre intervenire per riuscire a gestirla nel modo corretto è la sua contabilizzazione.
La nota di credito rientra nelle note di variazione insieme alla nota di debito in cui l’importo pagato non è sufficiente a coprire il reale debito.
Quando viene emessa una fattura elettronica negativa
Si cerca allora di fare chiarezza, affermando che l’emissione di una fattura elettronica con importo negativo avviene esattamente nelle stesse modalità con cui si completa e si invia un documento con importo positivo. Nulla di strano o di difficile, in altre parole, anche in questi casi ci si affida ai famosi software gestionali, con cui tutti i professionisti hanno imparato a fare i conti, come fatturapro.click. Quello che si fa è semplicemente modificare la tipologia di documento che si va a compilare.
Un fornitore può avvalersi della forma della nota di credito quando una o più fatture, per via di errori di qualunque genere, devono essere assoggettate a diminuzione dell’imponibile o della quota IVA. Si può dunque affermare che la fattura elettronica con importo negativo ha ragion d’essere in quanto si possono commettere degli errori. I più comuni sono:
- nella fattura viene riportato per errore un prezzo e una quantità di prodotti errata;
- a seguito di spedizione la merce arriva danneggiata o in quantità diversa da quella pattuita;
- la merce risulta non essere quella ordinata e occorre procedere con il reso;
- restituzione per diritto di recesso;
- vi sono condizioni contrattuali specifiche, come uno sconto nel caso in cui si proceda a pagamento anticipato;
- il debito viene ridotto dal giudice;
- percentuale IVA sbagliata.
In ogni caso ad intervenire nel disciplinare la nota di credito ci pensa l’articolo 26 del DPR n.633/72 (legge IVA).
Note di variazione
La nota di credito rientra in un gruppo di documento denominate note di variazione. È stata concepita per evitare di cancellare un documento fiscale ufficiale, pratica non contemplata dalla legge. Serviva dunque un documento che potesse correggere l’errore commesso.
La fattura elettronica è un documento che viene considerato valido ai fini fiscali solo nel momento in cui vi è l’accettazione da parte del Sistema di Interscambio a cui inviare i documenti in formato elettronico per il controllo dell’esattezza e l’invio al destinatario e al sistema fatture e corrispettivi.
La nota di credito interviene in un secondo momento andando a diminuire l’importo indicato in fattura e restituire una parte o tutta la somma pagata dal cliente in riferimento a una transazione già avvenuta. Nonostante sia la più utilizzata questo non è l’unica nota di variazione prevista. .
Altra tipologia è la nota di debito che viene emessa nel momento in cui occorre andare ad aumentare il valore di imponibile o imposta. In tal caso il cliente ha maturato un debito che deve essere saldato in maniera semplice e quindi versando la somma in eccesso al soggetto che ha emesso la fatture e che quindi vanta un credito.
La registrazione
Esattamente come succede per tutti i documenti fiscali, anche la nota di credito deve essere registrata. Il credito che deriva da tale documento emesso da un fornitore, può essere chiuso contabilmente in 2 modi differenti, anche tenendo conto di alcuni accordi contrattuali che possono essere presi in origine.
Innanzitutto il fornitore è libero di decidere se saldare il debito con un pagamento integrale, ovvero offrendo un credito da compensare con un debito di entità uguale o superiore, con pagamento della differenza. Nel primo caso la registrazione da parte del cliente è estremamente semplice sarà infatti, sufficiente andare ad indicare l’accredito bancario a cui si è proceduto.
Un modo semplice per evidenziare come vi sia stata un’entrata di denaro che va a compensare un credito e chiudere un debito. Proprio la semplicità di questo processo permette di affermare che tra le due possibilità sia quella migliore da utilizzare.