Oggi, lunedì 7 novembre, ore 11.30 tavola rotonda ANABIO-CIA Agricoltori Italiani. Con Dino Scanavino, Colomba Mongiello, Leonardo Di Gioia e Federico Marchini
Dalla Capitanata fino all’estremo sud pugliese, sono 6599 le aziende del comparto. In Puglia, le coltivazioni biologiche si sviluppano su 176.998 ettari e sono in crescita
FOGGIA – “Garantire il giusto prezzo ai produttori biologici”: è questo il tema al centro della tavola rotonda che si terrà oggi, lunedì 7 novembre 2016, alle ore 11, nell’auditorium della Biblioteca provinciale di Foggia, in viale Michelangelo 1. L’incontro è organizzato da ANABIO, Associazione Nazionale Agricoltura Biologica, e CIA Agricoltori Italiani. I lavori cominceranno alle 11.30 con i saluti di Giulio Sparascio, vicepresidente Cia Puglia. A seguire, ci sarà la relazione introduttiva di Federico Marchini, presidente ANABIO. Alle 12, col coordinamento del direttore ANABIO Antonio Sposicchi, sono previsti gli interventi di Simonetta Deleo (Crea) e Daniele Fichera (FederBio). Dopo il buffet con prodotti biologici, la tavola rotonda riprenderà alle ore 14 con l’apertura della sessione pomeridiana affidata a Raffaele Carrabba, presidente regionale CIA Agricoltori Italiani della Puglia. L’incontro pomeridiano sarà coordinato dalla giornalista Mariangela Mariani e prevede gli interventi di: Colomba Mongiello, vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione; Paolo Carnemolla, presidente di Federbio; Gennaro Sicolo, presidente CNO Consorzio Nazionale Olivicoltori; Leonardo Di Gioia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia; Dino Scanavino, presidente nazionale CIA Agricoltori Italiani.
In Puglia le aziende che operano nel biologico sono 6599 e riguardano principalmente i seguenti settori: olivicolo, ortofrutticolo, cerealicolo.
Anche in Puglia il comparto del biologico sta registrando importanti performance permettendo a migliaia di agricoltori di fare reddito, in un momento in cui per le aziende agricole convenzionali è davvero difficile andare avanti a causa di una crisi economica senza precedenti, dovuta principalmente al crollo dei prezzi sui campi e agli elevati costi di produzione. Nell’ultimo rapporto ISMEA per il Ministero delle Politiche Agricole, relativo al 2015, si registra una crescita complessiva del 20% per il comparto biologico. I prodotti più richiesti sono proprio quelli in cui la Puglia è un’eccellenza: derivati dei cereali, frutta e ortaggi freschi e trasformati, lattiero-caserari. La Puglia, con 6.599 operatori biologici, occupa la terza posizione in Italia dopo la Sicilia (9.660) e la Calabria (8.787). In queste tre regioni del Sud si concentra oltre il 45% degli operatori italiani. In Puglia, le coltivazioni biologiche si sviluppano su 176.998 ettari.