Com’è bello il Borgo en Rose: grande festa all’Incoronata
Un successo la serata di sabato, la borgata invasa da oltre 2mila visitatori. Tutte le immagini della manifestazione che ha colorato di rosa la cittadella
FOGGIA – Una borgata così piena di gente venuta da tutta la provincia non si vedeva da tempo: è stato un successo “Borgo en rose”, il sabato sera tra gusto e musica di Borgo Incoronata, con un percorso enogastronomico e lo spettacolo folk di Michele Mangano che hanno coinvolto oltre 2mila persone. L’evento si è svolto nell’ambito di Borgo in Festa, una tre giorni co-organizzata da Comune di Foggia, Aps Only Food e l’associazione Gusta il Borgo che mette insieme gli imprenditori più rappresentativi di Borgo Incoronata. Attorno al palazzo storico e alla piazza principale della cittadella, già dal mattino e per tutto il pomeriggio, si sono sviluppate diverse attività, con i laboratori ludico-educativi per i bambini. In serata, le casette-stand sono state allestite con cura e creatività per accogliere le proposte enogastronomiche di Oleificio Cericola, azienda vitivinicola Borgo, Caseificio Scommegna, Gastronomia del Borgo, Café Society e Feudo della Selva. I visitatori hanno potuto apprezzare una borgata vestita a festa, con un’organizzazione impeccabile grazie a organizzatori e volontari.
Tutti hanno potuto assaporare salumi e formaggi, le crepes al ragù di lepre, la panzanella con olio extravergine di oliva, gli spiedini del casaro e il gelato artigianale accompagnati, naturalmente, dai vini rosé CalaRosa e Terra Cretosa, rispettivamente medaglia d’argento e medaglia d’oro a Le Mondial du Rosé di Cannes. Il menù di Borgo en Rose si è rivelato un percorso enogastronomico d’autore, rigorosamente a chilometro zero.
L’evento ha preso il via alle 21 e ha colorato di rosa la notte di Borgo Incoronata fino all’alba. L’obiettivo della manifestazione è quello di avviare un progetto triennale di promozione della borgata. L’Incoronata è tante cose insieme, tutte belle perché appartengono all’identità stessa e alla ‘fanciullezza’ di Foggia: la Madonna nera e la sua maestosa dimora, le bancarelle del Santuario, l’aria fresca delle giornate di gita abbracciate dal bosco, e poi quei sapori meravigliosi, la dolcezza dell’uva, la fragranza del pane, la bontà dell’olio e di 100 altre leccornìe di un’agricoltura fiorente, ricca di colori e profumi. Al centro della borgata, tra la bottega di Luciano Ciavarella – una delle personalità del Borgo, cultore e custode della storia della “cittadella” dell’Incoronata – e la Chiesa Madre, si erge il monumentale Palazzo municipale di Borgo Incoronata, progettato da Giorgio Calza Bini con le sue grandi arcate al pianterreno, ispirate ai palazzi porticati del Duecento. L’edificio-simbolo della cittadella, la cui prima pietra fu posata nel 1939, è stato illuminato artisticamente da luci rosa. Il cuore del borgo si è conservato intatto. Quello dell’Incoronata, tra i nuclei urbani della stessa tipologia realizzati durante l’epoca fascista in Capitanata, è il borgo che ha conservato meglio e ha fatto evolvere la propria vocazione di centro vocato all’agricoltura. Il grano, la frutta e gli ortaggi, i vigneti, gli uliveti dominano questa parte del Tavoliere e sono diventati il fulcro di aziende agricole moderne, in gran parte condotte da una nuova generazione di imprenditori che hanno raccolto il testimone dei loro avi. Sono loro i protagonisti di una nuova stagione che mette al centro la borgata come nucleo propulsore di sviluppo, per Foggia e per la Capitanata.