Google News, cos’è e come funziona
Google News all’occhio di un utente non professionista può sembrare un grande giornale composto da tanti giornali dove si ripetono i titoli più importanti della giornata con i siti delle testate più famose, le agenzie, portali di informazioni piccoli, grandi e generalisti.
Ed è proprio così, l’intento di Google era quello di costruire un aggregatore che aiutasse gli utenti ad essere informati su tutte le notizie nazionali e internazionali, tra cronaca generale e a tema come sport, moda, cinema, tecnologia e così via.
A editori, giornalisti, publisher prima chiedeva molti requisiti per essere ammessi con le loro notizie e i loro siti di informazione, oggi richiede soprattutto qualità del testo, originalità al 100% pur trattando gli stessi argomenti, veridicità delle notizie perché le Fake News hanno rappresentato un problema sociale, politico e internazionale che ha coinvolto tutte le grandi realtà imprenditoriali del Web e diversi soggetti politici internazionali.
Per creare un servizio perfetto, Google News ha sviluppato una piattaforma di aggiornamento basata sull’intelligenza artificiale, nello specifico sulla machine learning, macchine che imparano il nostro linguaggio, i nostri interessi e le nostre interazioni. Google News connesso ai nostri computer tramite Chrome, il sistema operativo nativo di Google, e la piattaforma Android Mobile riesce a fornirci informazioni non solo fresche di giornata ma attinenti ai nostri interessi per una capacità di raccogliere i nostri dati, abitudini di ricerca, letture e tempi sui siti che poi analizza e usa per fornirci i titoli perfetti, ovvero, più interessanti per noi.
Per editori e gestori di blog e siti web, Google News è uno spazio importante che consente di aumentare la visibilità e aumentare gli introiti del sito tra banner adsense e articoli info-marketing. Google ha rivoluzionato talmente bene i controlli dei contenuti online che permette ai publisher di poter segnalare nel proprio sito quali contenuti rientrano tra le notizie importanti da far apparire nell’aggregatore di notizie e quali sezioni del sito o contenuti non devono essere inclusi.
Come riferito dallo spazio di supporto, Google News “attraverso una serie diversificata di funzionalità, consente agli utenti di conoscerti e interagire con il lettore, includendo banding di spicco dove le notizie vengono messe in primo piano e offre opportunità di monetizzazione come annuncia e la vendita di abbonamenti semplificata“.
Il potere delle notizie e degli editori publisher
Google sempre attraverso il supporto spiega come l’idoneità a News.
Gli editori non sono più tenuti a inviare il proprio sito al fine di poter essere idonei all’app e al sito web di Google News. Gli editori vengono automaticamente presi in considerazione per la sezione Notizie principali o per la scheda News della Ricerca. Non devono far altro che produrre contenuti di alta qualità e rispettare le norme relative ai contenuti di Google News.
La qualità delle notizie ma soprattutto dei contenuti è al centro di Google News, i giornalisti che condividono titoli di cronaca locale e nazionale si troveranno a condividere i contenuti tra testate importanti e tradizionali, blog multi tema o generalisti, siti web con blog sempre aggiornati, anche contenuti infomarketing possono essere inclusi in Google News e avere la possibilità di essere tra i primi titoli visibili o keyword di ricerca importanti.
Il giornalismo online oltre ad essere cercato perché economico, gratuito e istantaneo passa sulle piattaforme social dove gli utenti trascorrono maggior parte del loro tempo, coinvolgendo in un grande cambiamento globale anche la stampa tradizionale, televisione e radio.
Il concetto di notizia, fatti, titoli e fonti che si studiano nelle scuole di giornalismo rimangono e devono essere rispettati nelle loro regole e nella loro essenza anche da siti e blog generalisti o non prettamente giornalistici ma a livello di visibilità tra giornalismo doc e informazione a contenuti vari c’è tutti i giorni una gara collegata alle nostre tendenze e abitudini web e mobile percepite non dalle redazioni ma dai motori di ricerca e dai social network.
Che fine fa il giornalismo nel mondo generale del web?
Google News è nato nel 2002, il giornalismo online esisteva già da tempo condividendo lo spazio con blog personali e formativi di personaggi politici, pubblici e non. I social network e la facilità di aprire un blog rendendolo remunerativo hanno creato una lunga permanenza tra i giornali ufficiali, siti di informazione e blog personali e tematici seguiti e ritenuti dagli utenti risorsa affidabile.
Giornalisti e direttori da tempo reclamavano l’attenzione dell’Ordine e della politica sulla crescita degli spazi di informazione dove i cittadini raccolgono le notizie di politica, economia e società senza controllare l’affidabilità del sito, regolarità ad agire come risorsa di informazione soprattutto giornalistica.
In realtà, anche il punto di vista economico ha iniziato ad incidere in quanto si sono ridotte le vendite cartacee parallelamente allo sviluppo di siti e blog multitematici che ripetono le notizie dei giornali più grandi includendo sezioni video e gallery dai temi più vari, compresi gossip, satira e notizie virali costruite con le storie. Queste piattaforme possono essere gestite anche da più persone con accordi di condivisione su introiti o rimborsi spesa, per molti è l’inizio verso una carriera da publisher web o blogger, figure professionali presenti da molto tempo ma non ancora delineati a livello fiscale, remunerativo ma anche assicurativo e pensionistico.
Giornalismo e giornalismo in questo spazio apparente libero di informazioni e contenuti reclama una priorità per il ruolo cruciale dell’informazione e dei giornali, il potere delle notizie nella formazione dell’opinione pubblica e culturale, nella responsabilità dell’informazione corretta, attendibile e trasmessa con responsabilità. Pur sentendo questa campana per molto tempo, la coesistenza tra giornali veri e blog multi tema che trasmettono News è esistita senza problemi finché non è apparso il problema evidente delle fake news e dei video privati su altre persone diffusi in rete tra Youtube e Social Network a scopo di bullismo, diffamazione, denigrazione, scopi personali.
Fake News ed elezioni, giornalismo e Web ridefiniscono le regole
Che le notizie siano fulcro importante per la formazione dell’opinione pubblica e culturale è provato dall’uso del giornalismo e dell’informazione nelle dittature e regimi totalitari dove la stampa è la prima organizzazione che viene presa d’assalto e controllata con il silenzio su notizie internazionali e anche nazionali, trasformate ad uso e consumo dei regimi.
In un contesto di democrazia ad incidere sulla libertà di informazione e di giornalismo sono diversi elementi: potere contrattuale dei giornalisti, potenzialità di editori e direttori, concorrenza economica, tecnologica e strumentale, controllo delle regole che vanno costantemente rinnovate sulla base dei cambiamenti.
L’uso della fake news per manipolare l’opinione politica e i flussi elettorali non era una novità, dal 2016 il mondo dell’informazione ha dovuto confrontarsi con la capacità di uso del social e contenuti virali per diffondere notizie false o diffamatorie tra il gossip e allarmistico che si diffondono facilmente con i social. Questo uso delle Fake News è apparso in un mondo Web e di social network abituata alla lettura non controllata dei lettori, i video diffusi su Youtube soprattutto vengono aperti per semplice curiosità e passano azioni di bullismo, violenza e denigrazione accanto all’informazione giornalistica seria, che per suo ruolo li inserisce nelle notizie e ne da risalto come emergenza sociale. In questo contesto di gravità, il giornalismo ha ridefinito le sue regole, nascono redazioni specializzate nell’analisi e nella lettura delle fake news, si ridefiniscono le regole sulla privacy e sul controllo dei siti web.
Iscrizione a Google News con il Centro Editori
Per contrastare le Fake News e offrire ai lettori un aggregatore attento e di qualità, Google ha iniziato a collaborare con testate giornalistiche, società informatiche e prepara migliaia e migliaia di giornalisti ed esperti per controllare e vigilare sulle notizie e i contenuti che passano sulle sue piattaforme, compresa Google News.
Nuovi editori, blogger, piccoli e grandi publisher continuano a nascere e formarsi, a creare collegamento con Adsense e piattaforme pubblicitarie per il sostentamento dell’attività di contenuti online, soprattutto video.
Dal 2019, per fare entrare siti e blog in Google News si deve usare il Nuovo Centro Editori che sostituisce e incrementa uno strumento acceleratore chiamato Producer. Lo scopo è quello di facilitare l’ingresso e l’inserimento di nuovi siti e contenuti, Google con il Nuovo Centro Editori ha alzato l’attenzione sulla qualità dei testi e dei contenuti, in una nota di aiuta viene specificato quanto segue:
“Non è più necessario che gli editori richiedano l’inserimento dei loro contenuti nell’indice di News. Gli editori che rispettano le norme relative ai contenuti possono essere presi in considerazione nello piattaforme di notizie”.
Al Nuovo Centro Editori si accede con le proprie credenziali Google, dalla Home Publisher Center l’inserimento di un sito o di un blog inizia selezionando New Account, segue la compilazione di alcune schermate dove chiederanno nome dell’account, del sito e altri quesiti.
Content Quality e Raking: Google News premia il giornalismo vero
Per l’ingresso di un sito e la sua sopravvivenza in Google News, sui contenuti bisogna rispettare le seguenti indicazioni: originalità, trasparenza sugli autori e sulle fonti, annunci e contenuti sponsorizzati non eccessivi, rispetto delle informazioni personali e riservati, del copyright, della pubblica decenza, divieto assoluto su temi di violenza, odio, sesso esplicito, pratiche ingannevoli, cyberbullismo, forma di spam e malware.
I contenuti anche quando rispettano questi elementi vengono sempre ri-analizzati dai robot e classificati. Google spiega che è proprio il ranking a “sostenere il giornalismo autentico e a esporre gli utenti a punti di vista eterogenei. Non accetta – spiega Google . pagamenti per velocizzare o migliorare l’aspetto nella ricerca o il ranking di un sito”.
I contenuti vengono premiati con migliore visibilità e mantenimento in posizioni di ricerca grazie agli algoritmi che riescono ad analizzare: pertinenza dei contenuti, evidenza, autorevolezza, attualità, località, lingua, interessi e usabilità.