SEQUESTRO GRANDAPULIA: LA FISMIC A TUTELA DEL LAVORO E DEI LAVORATORI
Il Segretario Danza: “Saremo accanto alle centinaia di foggiani rimasti col fiato sospeso, in attesa di occupazione”
“In seguito alla situazione che si è venuta a creare con il sequestro e la mancata apertura di GrandApulia, come sempre la FISMIC è al fianco dei lavoratori per la difesa del lavoro”: queste le parole del neo-segretario FISMC di Foggia riguardo la grave situazione occupazionale venutasi a creare con il recente sequestro del mega centro commerciale GrandApulia, in zona Asi, proprio a ridosso dell’inaugurazione.
Nel frattempo, i lavoratori rimasti in bilico e in attesa di notizie sulla possibilità di utilizzo della nuova immensa struttura, che avrebbe creato occupazione per centinaia di cittadini della Capitanata, stanno organizzando una manifestazione pacifica di protesta che potrebbe tenersi mercoledì mattina proprio davanti ai cancelli del centro commerciale.
“Siamo disposti – prosegue Danza – ad essere accanto alle centinaia di lavoratori, rimasti col fiato sospeso. Tra loro c’è anche chi ha già lasciato il vecchio impiego, padri e madri di famiglia e tanti giovani che ora si trovano in una situazione incerta e assurda. Saremo con loro per ribadire la nostra vicinanza e far sì che questo importante volano dell’economia locale possa aprire quanto prima”.
Intanto i legali, in queste ore, stanno depositando il ricorso per ottenere l’uso della struttura in attesa delle evoluzioni giudiziarie. Sulla questione si è espresso anche il Segretario Generale FISMIC Roberto Di Maulo che fa sapere: “Fermo restando il rispetto per le sentenze della Magistratura, ci sembra inverosimile il blocco del più grande centro commerciale del Sud Italia soltanto a pochi giorni dall’apertura. Non era possibile intervenire prima? Intanto auguro ai lavoratori che già avevano trovato un impiego e firmato un contratto di poterlo riavere presto e che la vicenda si concluda positivamente”.
Le motivazioni della requisizione sono certamente serie e da verificare quanto prima ma l’interrogativo che resta è proprio nella tempistica del sequestro, a pochissimi giorni dall’apertura, che ha creato pesanti disagi proprio tra chi sperava di ricominciare una nuova vita grazie a questa rara opportunità di lavoro nel nostro territorio.