Ciò su cui concentriamo la nostra attenzione (Focus) diventa la nostra realtà e determina in buona parte i nostri stati d’animo e i risultati che otteniamo.
In Psicologia, la tecnica del focus consiste nel focalizzarsi su un fatto positivo per rendere praticamente inesistenti le cose negative. Per spiegarti meglio ti faccio un esempio. Se sei un alunno o lo sei stato, ti ricorderai sicuramente quando tornavi da scuola con un bel voto. Un bell’otto in matematica totalmente inaspettato. Ed eri felicissimo. Non esisteva niente se non quel voto. Insomma, qualunque altra cosa fosse successa quel giorno, di positiva o negativa, non ti importava assolutamente. Avevi preso quel voto ed era già una giornata fantastica. Eri assolutamente focalizzato su questo risultato. Focalizzandosi su una cosa positiva si rende tutto nel contempo più positivo.
Molte persone, invece, fanno esattamente il contrario: si focalizzano costantemente su cose negative rendendo tutta la loro esistenza molto più brutta di quanto lo sia in realtà (come accade nella depressione). Per quanto tutto ciò che ti circonda possa essere buono e positivo, infatti, puoi sempre trovare qualcosa che non rispecchia le tue aspettative e focalizzare la tua attenzione su ciò che non va nella vita è il modo migliore per essere infelici. La maggior parte delle persone focalizza la propria attenzione su ciò che non può in nessun modo né influenzare né ancor meno controllare, anziché su ciò che può invece determinare. Molti vivono orientati al futuro (spesso foriero di preoccupazioni) o al passato (generando rimpianti, rimorsi e tristezza), anziché vivere nel presente, nel “qui e ora”.
Le persone di successo sanno controllare il proprio focus. Noi abbiamo il potere di decidere su cosa focalizzarci e quindi abbiamo la possibilità di cambiare stato d’animo in ogni momento.
Come? Attraverso uno strumento facile e immediato: le domande.
Le domande che ti fai determinano ciò su cui ti focalizzi, su cui orienti la tua attenzione e sono il modo più semplice che abbiamo a disposizione per spostare il nostro focus o quello di qualcun altro. Se ci poniamo delle domande depotenzianti, il nostro cervello troverà delle risposte depotenzianti; viceversa se ci poniamo delle domande potenzianti otterremo risposte potenzianti che ci faranno star bene creando dentro di noi uno stato d’animo produttivo.
In genere, di fronte ad una difficoltà o ad un problema da risolvere le domande che iniziano con “come” sono molto più produttive delle domande che iniziano con “perché”, le quali tendono a non fornire risposte costruttive, al contrario delle prime, che ci stimolano a pensare alle soluzioni, muovendoci nella direzione del “posso farlo!”
Ecco alcuni buoni esempi di domande potenzianti:
– “Come posso dare il mio meglio in questa situazione?”
– “Come posso raggiungere il mio obiettivo?”
– “Come posso migliorare questo?”
– “Come posso migliorare me stesso?”
– “Come posso comunicare al meglio con questa persona?”
Saper porre a se stessi domande costruttive, soprattutto nei momenti difficili, è un’abilità davvero in grado di fare la differenza nella qualità della nostra vita.
Se riesci anche nei momenti più difficili a pensare a ciò che di bello c’è nella tua vita (e non perdere la lucidità) potrai vivere in pace con te stesso e avere la lucidità e la forza per affrontare quei momenti.
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