Arriva in provincia di Foggia, il candidato della lista “L’Altra Europa con Tsipras” Enzo Di Salvatore, professore associato di diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo, nonché co-fondatore del Movimento No Triv.
Il 13 maggio alle 18 sarà a Lucera in piazza Duomo col candidato sindaco Michele Lunetta della lista “L’Altra Lucera Lunetta Sindaco”, mentre alle 20 sarà a Foggia per un incontro che avrà luogo presso la sede del Comitato elettorale della Lista Tsipras. Il 14 maggio, invece, sarà a San Severo e a San Giovanni Rotondo. Nella tappa garganica il prof. Di Salvatore parteciperà ad un dibattito pubblico dal titolo “Il petrolio del Gargano?” che si terrà in Piazza Don Bosco. Ne parlerà con Gianfranco Pazienza, coordinatore di Legambiente del Circolo di San Giovanni Rotondo, e con le altre associazioni che hanno aderito al comitato locale No Triv.
Abbiamo contattato telefonicamente il prof. Di Salvatore, impegnato in Basilicata per una serie d’incontri elettorali, per chiedergli dei chiarimenti sulla vicenda delle trivellazioni in Croazia e sulla campagna elettorale in corso.
È legittima la decisione presa dalla Croazia?
Purtroppo sì. Infatti, sulla scelta delle fonti energetiche ogni Stato membro resta sovrano di scegliere, a meno che il Consiglio UE non decida di attivare una procedura particolare (ravvicinamento delle legislazioni) e di intervenire. Ma non credo che l’UE abbia così tanta voglia di prendere posizione al riguardo (in senso a noi favorevole, si intende).
In che modo l’Unione europea è intervenuta in materia finora?
Gli unici due interventi in materia sono dati da una direttiva approvata nel 1994 (che disciplina i permessi e le concessioni) e dal recente regolamento sulle responsabilità per i danni derivanti dalle attività in mare. A ciò si aggiunge ora l’adesione dell’UE ad uno dei Protocolli della Convenzione di Barcellona, relativo alla protezione del Mare Mediterraneo dall’inquinamento derivante dall’esplorazione e dallo sfruttamento della piattaforma continentale, del fondo del mare e del suo sottosuolo (2013).
Quindi, anche in questo ambito occorre un’altra Europa? Perché “L’Altra Europa”?
In questa materia la strada da percorrere è lunga. In questo e in altri settori occorre un altro modello di Europa. Che questa Europa non piaccia più a nessuno, è chiaro. Sembra non piacere più neppure a coloro che hanno contribuito a costruirla. Penso a Martin Schulz , designato alla Presidenza della Commissione europea da parte del PSE (in Italia, dal Partito Democratico), che siede nel Parlamento europeo dal 1994 e che governa con Angela Merkel in Germania. L’uscita dall’Euro e dall’Europa,proposta da qualcuno, è impensabile, poiché molti Stati, come l’Italia, sarebbero schiacciati dal peso egemonico di Stati Uniti e Cina. Ecco il perché di un’altra Europa. Un’altra Europa che ponga al centro la tutela dei diritti, il lavoro, la tutela dell’ambiente e che conferisca all’Unione una veste politica. Questa credo che sia la via d’uscita.