La riconversione delle fabbriche pugliesi: un esempio per tutta l’Italia
Gli esperti del settore edile sono sempre più entusiasti di un fenomeno, diffuso soprattutto in Puglia, che si sta rivelando una vera e propria rivoluzione del mondo dell’industria. Per fare un esempio possiamo menzionare l’Impact Hub di Bari, uno spazio di co-working situato nel quartiere fieristico del capoluogo pugliese e caratterizzato da un’area di 1600 metri quadri con quattro uffici semichiusi derivanti da vecchi container inutilizzati. In sintesi, stiamo parlando della riconversione delle fabbriche abbandonate in strutture ricreative come musei, parchi o, per l’appunto spazi di co-working dall’efficienza più unica che rara.
D’altronde, parlano le statistiche, da quando questa pratica è stata iniziata, nel territorio pugliese sono diminuiti sia gli sprechi di energia sia quelli di denaro, e tali diminuzioni derivano da un impatto ambientale nettamente minore rispetto agli anni passati, il quale, a sua volta, porta un beneficio non indifferente per la salute e per il divertimento dei cittadini. Collegata a questo fenomeno è anche l’entrata di tecnologie innovative ed estremamente efficienti che sostituiscono sistemi oramai vecchi e nettamente superati e che, di conseguenza, conferiscono nuovamente valore ad un immobile al quale questo valore è stato tolto per svariate ragioni, che possono variare dall’obsolescenza della sua struttura alla mancata attenzione da parte dell’uomo nel prendersene cura. Ma quali sono i vantaggi derivanti dalla riqualificazione delle fabbriche dismesse? Andiamo a scoprirlo insieme nei prossimi paragrafi.
Riqualificare le fabbriche abbandonate: ecco quali sono i principali benefici
Nonostante la riqualificazione di una fabbrica dismessa non sia un’operazione semplice, essa porta innumerevoli vantaggi sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista ambientale, al quale avevamo fatto un breve accenno nel precedente paragrafo. Fra i benefici di maggior importanza che derivano dalla sostituzione di impianti obsoleti con si meritano particolare considerazione:
- un minor spreco di spazio, che deriva dal ritorno all’utilizzo di un edificio precedentemente dismesso;
- una consistente diminuzione dell’inquinamento, derivante dalla necessità di offrire ai cittadini un ambiente confortevole in cui svagarsi e/o svolgere le proprie mansioni lavorative. A tal proposito, è necessario puntualizzare che raramente una fabbrica dismessa viene trasformata in un nuovo impianto industriale, e quindi per tale ragione il suo impatto ambientale risulta comunque minore rispetto ai periodi precedenti;
- una maggiore sicurezza nelle aree riqualificate, che porta a sua volta alla crescita della durata degli impianti nel tempo e ad una maggiore efficienza energetica, la quale, a sua volta, comporta una netta diminuzione del bisogno di manutenzione degli edifici riconvertiti;
- dal punto di vista economico, la riqualificazione comporta benefici non indifferenti anche in termini di detrazioni fiscali. Le norme vigenti in Italia, infatti, costituiscono un incentivo di grande importanza per la diffusione di questo fenomeno. Inoltre, una riqualificazione di questo tipo è molto spesso finalizzata alla creazione di nuovi posti di lavoro, che rappresenta sempre un fattore positivo nell’economia di un Paese.
La sostituzione dei vecchi impianti: un passaggio fondamentale per riqualificare un’area industriale dismessa
Uno fra i passaggi di maggior importanza per riqualificare una fabbrica abbandonata è la sostituzione degli impianti vecchi con strutture altamente innovative ed efficienti dal punto di vista energetico. Un esempio di ciò è dato senza ombra di dubbio dalla sostituzione degli impianti di riscaldamento, che può essere considerato solo un passaggio della riqualificazione industriale, noto col nome di riqualificazione energetica (con l’azienda tempco.it, leader di settore). Gli esperti del settore energetico e edile, a tal proposito, consigliano di optare sempre per l’integrazione fra caldaie a condensazione e pannelli solari che, conferendo agli immobili il massimo dell’efficienza energetica, sono molto apprezzati sia nel contesto industriale sia in quello residenziale. Prima di arrivare a questo punto, però, è necessario seguire una procedura attraverso la quale valutare la modalità di intervento più adatta per una specifica area.
Il recupero e la riconversione dei materiali industriali: un investimento per una buona causa
Come già menzionato nel paragrafo precedente, la riqualificazione energetica è solamente un passaggio per arrivare alla completa riqualificazione di un impianto industriale dismesso. Pertanto, potremmo dire che investire nella riqualificazione di una fabbrica è un investimento che non riguarda solamente la sostituzione delle tecnologie o degli impianti ormai obsoleti ed inefficienti, ma anche il recupero e la riconversione dei rifiuti industriali, due operazioni spesso complicate da eseguire, perchè potenzialmente dannose per l’ambiente circostante. Tuttavia, quel che è certo è che ogni fabbrica dismessa che viene riqualificata è destinata ad entrare a far parte di un circolo ecologico virtuoso, che il cui fine ultimo è quello di tutelare la salute dei cittadini attraverso il minore spreco di energia e la diminuzione dell’inquinamento ambientale.