A Giovinazzo, la tavola rotonda regionale
I tempi sono maturi per parlare di programmi e degli appuntamenti elettorali futuri. Si esce dalla fase conoscitiva, quella che è stata utile per tracciare la linea identitaria e le aspirazioni del partito, e si entra in quella operativa, quella della strategia e dell’azione. Questo al centro di quella che è stata una ‘tavola rotonda’ che ha avuto luogo a Giovinazzo, in cui, a turno, i referenti territoriali di Italia in Comune Puglia, molti dei quali amministratori, hanno preso la parola per comporre la ‘vision’ del soggetto politico che, dopo aver indirettamente partecipato in diversi comuni allo scorso giro di amministrative, farà il suo ingresso ufficiale sulla scena elettorale pugliese alle regionali del 2020. Nel frattempo, ovviamente, la missione è continuare a crescere in maniera coerente con i valori di massima, in primis l’anti-populismo dilagante ed il fermo rigetto delle derivazioni estremiste da perpetrare con il veicolo della moderazione. “La domanda non è ‘perché lo stiamo facendo’, ma ‘perché non lo abbiamo fatto prima’”, ha esordito il padrone di casa, il sindaco Tommaso De Palma che ha parlato della necessità di ricusare i manifesti ideologici e aprire ai contenuti che arrivano dal territorio. L’esempio concreto, proprio quello della sua città dove una lista civica, ‘Giovinazzo Città del Sole’, ha ‘cappottato’ i partiti storici alle amministrative, portando appunto De Palma al governo della città. Un dato che il sindaco spiega come il risultato di un processo molto semplice: “se il cittadino vota alle amministrative, lo fa con una ponderazione maggiore di quella che utilizza per eleggere governanti che sente ‘lontani’ e le cui decisioni non percepisce come capaci di incidere direttamente nel suo vivere quotidiano”.
“Invertire il consueto modus operandi– questa l’esortazione di un altro sindaco civico, Michele Abbaticchio che amministra Bitonto dal 2012- se, prima, il partito tradizionale dettava la ideologia e ‘calava dall’alto’ la linea, oggi, Italia in Comune parte dall’ascolto dei territori, punto di partenza per andare a comporre quella piattaforma programmatica che sarà redatta dal congresso regionale”.
Alle loro, hanno fatto seguito le parole degli altri intervenuti. “I veri problemi dell’Italia non sono i migranti, come ci vogliono far credere, ma la scuola, l’educazione civica, la riforma della giustizia. Sono queste le vere garanzie da dare ai cittadini e di cui dobbiamo tornare a occuparci”, il commento di Giuseppe Lovascio, Sindaco di Conversano fino al settembre scorso. “Dal Governo centrale, potranno anche continuare a propinarci slogan ad effetto. Noi, però, sui territori, siamo chiamati a rispondere con i fatti. Ora, occorre trasporre il modo di fare che ci contraddistingue come amministratori locali a un livello più alto”, le parole di Giuseppe Nitti, neo-eletto Primo Cittadino di Casamassima.
Quindi, giro di interventi anche di consiglieri comunali e coordinatori cittadini. Ha spiegato le motivazioni dell’adesione Michele Lieggi, consigliere di Mola di Bari: “dinanzi a una classe politica che ha mostrato il suo fallimento, ci sono tante persone che, in un certo momento, anche per una questione anagrafica come il sottoscritto, hanno deciso di non delegare più del proprio futuro e scendere in campo in nome di valori e non di vuote ideologie del passato”. “Non è solo il ‘partito dei sindaci’, ma quello ‘delle buone prassi’” le parole di Davide Del Re, consigliere ed ex vicesindaco di Cassano, a cui hanno fatto seguito quelle di Vincenzo Rizzi, consigliere a Foggia: “Dobbiamo saper mutuare le esperienze amministrative di successo da tutti i Comuni d’Italia e ripeterle laddove sono praticabili. Il rilancio del più remoto quartiere è un tassello per lo sviluppo dell’intero Paese”. Per Nicola Natuzzi, del circolo di Altamura, infine una buona idea potrebbe essere quella di sviluppare una canale preferenziale nel settore agro-alimentare: “la Puglia di oggi non è quella di 15 anni, oggi è una meta per turisti di tutto il mondo. La rete che Italia in Comune ha creato in tutto il Paese potrebbe essere utilizzato in maniera intelligente anche per massimizzare lo straordinario potenziale della nostra tradizione eno-gastronomica”.