CIA Puglia: “Colpite centinaia di aziende nelle campagne di Manfredonia e Cerignola”
Albicocche, pesche e asparagi sono le vittime dell’ultima ondata di maltempo: intere produzioni sono seriamente a rischio, considerati gli sbalzi termici che stanno interessando anche la Puglia. La grandine ha pesantemente compromesso i frutteti e le colture. La zona più colpita è localizzata in una fascia molto ampia in provincia di Foggia: sono centinaia le aziende che hanno subito danni tra Borgo Tressanti, in agro di Cerignola, e nelle località Fonterosa e Beccarini, in agro di Manfredonia. CIA Agricoltori Italiani Puglia ha raccolto le segnalazioni e ha già avviato un monitoraggio per quantificare i danni.
Risparmiati dal gelo, i frutti di albicocco e pesco, dopo le fioriture anticipate dal caldo, sono stati martoriati dalle grandinate e hanno fatto registrare le perdite più ingenti. I raccolti di asparago sul terreno sono andati persi. Ancora da verificare, ma comunque minori, i danni ai vigneti. Superata la notte tra giovedì e venerdì, soggetta al maggior rischio di gelate, agli agricoltori non resta che sperare in un progressivo miglioramento delle condizioni meteo. Solo mercoledì, un’ulteriore grandinata nella zona di Borgo Mezzanone, in agro di Manfredonia, ha devastato altre colture. Dopo aver subito condizioni di stress idrico – in molte zone della regione non pioveva da mesi – la Puglia si è trovata a fronteggiare repentine variazioni di temperatura.
“L’agricoltura sta pagando a caro prezzo l’instabilità e le bizze del tempo – dichiara il Presidente CIA Puglia Raffaele Carrabba – Non sono più derogabili misure strutturali in grado di tutelare stabilmente il reddito agricolo e i sacrifici di una vita che rischiano di essere annientati ormai con cadenza mensile. Le aziende agricole colpite da calamità eccezionali devono essere ristorate nell’immediato per poter ripartire. Gli agricoltori non possono più essere ostaggio di sconvolgimenti che ribaltano le stagioni. Basti pensare alla neve fioccata dopo giornate di temperature ben oltre la media primaverile. I governi, a tutti i livelli, devono necessariamente pianificare interventi che tengano conto dei cambiamenti climatici in atto”.