Continuano gli appuntamenti di “Oltre il sipario”, la non-rassegna organizzata dall’Officina Teatrale – Teatro dell’Accorgersi per la direzione artistica di Pino Casolaro.
Domenica 28 maggio dalle ore 18,00, nel Teatrolaboratorio di Via Campanile si terrà lo stage “Mettiamoci la faccia” sulla tecnica dell’attore nel cinema condotto dal cineasta Ferruccio Castronuovo prima della sua partenza per la Francia dove l’8 giugno sarà proiettato alla Cinemateque di Toulose il film “Sur la route des baleines” del regista francese Thierry Gentet. Castronuovo ha partecipato alle riprese del film come attore, nel ruolo di un vecchio pescatore in pensione che difende le balene, le poche rimaste, dal vergognoso sterminio in atto.
“Nella mia lunga carriera” racconta ” ho avuto varie volte l’opportunità di interpretare, come attore, dei personaggi veramente interessanti, recitando anche con Giulietta Masina nel film “Ginger e Fred” di Federico Fellini e poi con Marcello Mastroianni in un importante ruolo nel film “Splendor” di Ettore Scola. Ma questa volta si trattava di una esperienza diversa: recitare in francese e poi imitare il canto delle balene. Per fortuna con il francese me la cavo abbastanza bene. Per il “balenese” invece si è trattato di una situazione nuova per me: ho dovuto ascoltare varie volte le registrazioni del canto delle balene, un suono acuto, una specie di lungo lamento non facile da imitare. Ci sono volute varie prove, ma alla fine sono riuscito ad avvicinarmi abbastanza ai loro “vocalizzi”e in una scena girata vicino ad un faro, sull’isola francese Ile de Re nell’Atlantico, ho recitato questo curioso dialogo con le balene.”
Collaboratore di Federico Fellini, dei fratelli Taviani, di Sergio Leone, Luigi Zampa, Giuseppe De Santis, Nanny Loi, nonché autore e regista di molti programmi televisivi di successo, Ferruccio Castronuovo ha trovato un nume tutelare proprio in Federico Fellini, riprendendo immagini nel backstage dei set di “Casanova” e “La città delle donne”, backstage poi presentato al Festival di Venezia del 2009.
E se Federico ebbe la sua “Intervista”, con Sergio Rubini che lo interpretò da giovane, Ferruccio ha trovato il proprio alter-ego nel regista francese Thierry Gentet che nella docu-fiction “La vita, un lungo viaggio in treno” ha filmato la biografia del cineasta italiano. Trasmesso dalla televisione d’oltralpe in concomitanza con l’emissione di un francobollo delle poste francesi dedicato al nostro regista, il film è stato poi presentato a Bari dall’Apulia Film Commission che ne ha curato i sottotitoli in italiano. Nel film sono molte le foto e i documenti filmati che raccontano l’imprevedibile vita di Castronuovo, emigrato a soli 2 anni in Africa e poi a Roma. Appena maggiorenne, dopo gli anni drammatici della guerra, si è armato di una piccola telecamera 8mm ed ha filmato quanto avveniva in quel periodo, raccogliendo così un’importante documentazione del periodo dal ’59 al ’68, anno del maggio francese.
E’ di quegli anni, 1969 per l’esattezza, l’importante esperienza di direttore della fotografia nel film-documentario “La fabbrica occupata” per la regia di Ugo Gregoretti, cronaca della lunga occupazione della tipografia romana Apollon, durata oltre un anno, interpretato da Gian Maria Volontè con gli stessi giovani operai della fabbrica. Il film partecipò con successo al Festival Internazionale di Lipsia ed fu poi restaurato per essere distribuito in DVD ai giovani lavoratori dei call center, novelli eredi della condizione operaia.
Seguirono una lunga serie di film a cui collaborò in vari ruoli al fianco di Monica Vitti, Laura Betti, Enrico Montesano, Lea Massari, Adolfo Celi, Michele Placido, Ursula Andress, Barbara Bouchet, Tomas Milian. Tra tutti: “Allonsanfan” con Marcello Mastroianni e “Sistemo l’America e torno” con Paolo Villaggio, ma anche l’interpretazione come attore, come già ricordato, nel film “Splendor” con Massimo Troisi e lo stesso Mastroianni e la partecipazione alla sceneggiatura di “L’eredità della priora”, nel 1980, sceneggiato televisivo ‘cult’ per la regia di Anton Giulio Majano, fino alla sua prima regia da solista nel film “Gratta e vinci” del 1996.
Una vita all’insegna dello spettacolo, quindi, vissuta con eclettismo – Castronuovo è anche vignettista, cabarettista, cultore della chitarra battente – che fa di lui un testimone attento del proprio tempo e delle città preferite dove ha vissuto e operato, Roma e Parigi. Il suo buen retiro attuale è a Vico del Gargano, sua città natia, dove nel 2014 ha girato “Una Bugatti a Vico del Gargano”, documentario che trae spunto da una vecchia fotografia del 1934, l’immagine dei genitori seduti su un’auto Bugatti che suggerisce al regista l’idea di raccogliere, in un percorso autobiografico, una serie di fotografie, di film 8 mm, super 8 e poi 16 mm , per raccontare avvenimenti legati al territorio di Vico del Gargano ed alla sua stessa vita.
Per lo stage è previsto un limite massimo di partecipanti. Per informazioni si può telefonare al 338 3867660 o inviare una mail a officina@officinateatrale.it.