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Orsara, Venerdì Santo: la processione, le croci e gli incappucciati

Domani, dalle 18, uno dei riti più significativi della Settimana Santa orsarese

ORSARA DI PUGLIA (Fg). Il Venerdì Santo di Orsara di Puglia è un giorno intenso, pieno di significati, è il momento in cui si adora profondamente il Crocifisso nella solenne Liturgia dell’Adorazione della Croce, che comincerà alle 18 e a cui seguirà la lunga processione della ‘ricerca dell’Amato’. La processione è aperta dalla croce, seguono i Confratelli col ‘cappuccio del nascondimento’. In processione si porta il Crocifisso. Gli incappucciati portano le croci a spalla per partecipare al destino del Cristo. Più dietro, l’Addolorata è trasportata dalle donne in nero che prendono parte al mistero della Madre in lacrime. La Madonna segue Gesù sempre più da vicino finché, in prossimità della porta della Chiesa Madre, l’Addolorata trova l’Amato addormentato sulla croce. A questo punto Maria si ferma ai piedi della croce: “Non svegliate l’Amore mio finché egli non voglia”. Sabato notte, con la solenne liturgia della veglia pasquale alle 22.30, si celebrerà la resurrezione del Cristo con la benedizione del fuoco nuovo e del rinnovamento dell’acqua battesimale.

La liturgia della Chiesa ci fa preparare alla passione del Signore già dalla V domenica di Quaresima, o Domenica di passione, con il millenario rito della Velatio. La Chiesa si copre di stoffe e i drappi nascondono tutte le immagini, velati sono i santi e velate sono le croci, perché la chiesa tutta scenda giorno dopo giorno nella passione con il Signore, fin nella morte.

I grandi riti della Settimana santa così cono preparati, e cominciano la Domenica delle Palme, commemorando l’ingresso in Gerusalemme del Signore. A sera, dopo la messa, l’Arciconfraternita delle Anime del Purgatorio inaugura la Passione raccontando dell’oltraggio e della distruzione del Corpo del Signore con i canti della distruzione del Tempio di Gerusalemme, come un grande prequel.

Il giovedì e venerdì santo i riti tradizionali accompagnano le grandi liturgie della Chiesa cattolica facendoci meditare gli eventi con il Cantico dei Cantici, come un familiare intreccio d’amore: il Cristo è l’Amato della Chiesa, tolto ai suoi discepoli, e l’Addolorata è immagine della Chiesa sposa che cerca l’Amato del suo cuore.

Il giovedì santo l’Addolorata è portata in processione per le 17,30, arriva alla Chiesa Madre, attende alla porte, sente bussare, entra ma non trova l’Amato e allora dice di voler fare un breve giro in città per cercarlo. La tradizione fa fare alla Madre di Dio un mezzo giro alla ricerca del Figlio mentre scende la resa. La seguono gli incappucciati che, anonimi, portano con sé le croci unendosi alla ricerca.

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