I numeri incredibili del business della pornografia
Pornografia e internet rappresentano un connubio irresistibile ed esistente sin da quando il web è venuto alla luce. Se, un tempo, il mondo del porno era relegato agli spettacoli dal vivo e alle videocassette, con i produttori di film hard che registravano film e scene erotiche da immettere sul commercio per il mercato dell’home video, oggi il consumo della pornografia avviene prevalentemente online, con il web che offre una quantità smisurata di materiale multimediale.
È sbagliato pensare che la pornografia sia completamente sparita dalle edicole, ma è pur sempre vero che è internet a dettar legge e, con esso, la multimedialità più in generale. A testimonianza di ciò, è sufficiente sottolineare come l’economia online del sesso sia in grado di generare un fatturato pari a oltre 100 miliardi di dollari. Sono numeri straordinari, figli delle svariate forme commerciali attraverso le quali la pornografia stessa viene resa disponibile per gli utenti digitali.
Ma in che modo il mondo del porno è in grado di produrre cifre come quelle sopra riportate? Da dove derivano simili entrate economiche? Approfondiamo il discorso, delineando quali sono le forme commerciali più apprezzate dagli utenti del web.
Le forme della prostituzione online
Chi pensa che la diffusione del web e del porno online abbia ridotto le dimensioni del fenomeno della prostituzione, si sbaglia. Al contrario, è proprio grazie a internet che i gestori di simili racket hanno trovato il modo di scavalcare i controlli effettuati su strade e all’interno dei locali notturni. Non che la polizia postale non indaghi anche sui movimenti del web, ma è certamente vero che intercettare un traffico di prostitute online risulta assai più complicato rispetto a un’indagine in ambito urbano.
Oltre a tutto ciò, bisogna considerare come il fenomeno della prostituzione online si sia potuto amplificare anche per l’eccezionale rapidità delle connessioni odierne: i clienti della prostituzione hanno la possibilità di contattare donne online con maggiore semplicità, così come i gestori di tali siti, al contempo, possono entrare in contatto con i loro clienti con una rapidità un tempo impensabile. Un fenomeno che, come si può dedurre, è in grado di generare da solo milioni e milioni di dollari.
La diffusione delle camgirl
Analogamente alla crescita della prostituzione online, nel corso degli anni, si è verificato un fenomeno ad esso collegato e del tutto analogo: la nascita delle camgirl. In passato, le camgirl appartenevano a una categoria di minore rilevanza rispetto all’hardcore o ad altre pratiche della pornografia particolarmente apprezzate sul web. Col tempo, però, a fronte dei costi minori e della rapidità delle nuove connessioni, un numero sempre maggiore di ragazze è approdato sul web per dar vita a veri e propri spettacoli online dalla durata variabile.
In sostanza, una camgirl non è altro che una ragazza che si riprende in atteggiamenti intimi all’interno di contesti domestici. Il tutto, con una piccola e pratica webcam. Il costo di una simile operazione è praticamente pari a zero (al giorno d’oggi, è possibile acquistare webcam a meno di 10€, ma è pur sempre possibile adoperare le fotocamere interne di smartphone, tablet e notebook).
E il fatturato? Strabiliante. A fronte di un numero di ore variabile (dalle 2 alle 6 ore giornaliere), le camgirl sono in grado di guadagnare anche sino a 2.000€/$ al mese. Guadagni simili derivano dalla pubblicità presente nel corso di uno show in live webcam o dal denaro che è possibile inviare alla ragazza online durante il proprio spettacolo.
Il mercato dei sex toys e delle criptovalute
Altro business particolarmente redditizio legato al mondo della pornografia online, è quello dei sex toys, i classici giocattoli in plastica o in silicone utilizzati in prevalenza dalle donne (specie per le pratiche di autoerotismo). I sex toys sono dei piccoli strumenti di varie forme e dimensioni utilizzati dalle ragazze (e, seppur in minoranza, dai ragazzi) per provare piacere. Da quelli elettrici a quelli meccanici, passando per i più semplici oggetti in silicone (ad esempio, i classici dildo), i sex toys vengono utilizzati, in particolar modo, anche dalle camgirl.
Anche in questo caso, si parla di numeri da capogiro: i giocattoli sessuali, infatti, secondo le stime, sarebbero in grado di generare un indotto globale pari a più di 20 miliardi di dollari. Una cifra incredibile, raggiunta anche dal proliferare di negozi online ed e-commerce dedicati appositamente alla vendita di oggetti simili.
In maniera parallela al successo raggiunto dai sex toys, va anche sottolineato come stiano prendendo sempre più piede le criptovalute a luci rosse, utilissime per effettuare acquisti online su siti per adulti in maniera del tutto anonima. Un esempio perfetto, in questo senso, è dato dal Titcoin, una criptovaluta peer-to-peer valida esclusivamente sui siti hard. La particolarità del Titcoin è proprio quella di garantire a tutti gli utenti una privacy pressoché totale, il che ha reso la criptovaluta in questione particolarmente apprezzata a livello globale: basti pensare che, ad esempio, il Titcoin è stato in grado di raggiungere piuttosto rapidamente il milione di capitalizzazione di mercato.
Partnership commerciali, siti di incontri e pubblicità online
Tra le varie forme attraverso le quali la pornografia viene commercializzata, non bisogna nemmeno trascurare l’importanza delle partnership commerciali tra brand e marchi legati all’industria del porno. Si pensi, ad esempio, a tutti quelle aziende che sponsorizzano i loro prodotti all’interno dei film hard: si tratta di una forma di pubblicità che sta conoscendo un successo sempre maggiore nell’ambito della pornografia.
Particolarmente rilevante è anche il ruolo dei siti di incontri come https://mondoadulti.it/chat-porno/, in grado di generare, nei soli USA, un fatturato superiore ai 2 miliardi di dollari. Infine, la pubblicità online. Al giorno d’oggi, una fetta considerevole del fatturato dei siti pornografici è garantita proprio dai banner pubblicitari, collocati generalmente ai lati dei portali visitati dagli utenti. E, se si considera che attualmente i siti pornografici occupano circa il 12% della rete internet, si può facilmente intuire come i potenziali guadagni derivanti dai click sui banner possano raggiungere numeri straordinariamente elevati.