I luoghi di interesse di San Giovanni Rotondo che esploreremo con questo nostro articolo oggi sono i seguenti:
- Chiesa di San Leonardo abate
- Chiesa di Sant’Orsola
Partendo dalla prima struttura in esame dobbiamo dire che la Chiesa di San Leonardo abate è considerata la chiesa madre del paese di San Giovanni Rotondo. Nasce come struttura medievale della quale oggi rimane davvero poca traccia a causa di un abbattimento deciso dal futuro papa Benedetto XIII nel 600. L’allora arcivescovo di Manfredonia, Vincenzo Maria Orfini scelse questa strada. Successivamente a quest’atto invitò il popolo di San Giovanni Rotondo a riedificare la chiesa a proprie spese, gesto davvero carino da parte sua… ma quella fu comunque l’occasione per chiedere la cessazione di pratiche che adottassero la superstizione per attività specifiche, era insomma il medioevo come abbiamo detto. La storia non termina lì però visto che il popolo sangiovannese ignora la richiesta portando l’arcivescovo con un decreto recante data 9 ottobre 1676 entrato in vigore dall’undici dello stesso mese, scomunica tutti i cittadini. Stesso luogo… Storia che prosegue sulla superstizione. Infatti in quello stesso periodo si sviluppa una malattia che si diffonde tra i sangiovannesi provocando circa 500 vittime su una popolazione di 2690 persone. Dicevamo superstizione giusto? Ecco la gente del luogo pensa subito che quello sia il castigo divino arrivato dopo la loro ribellione precedente, ma ora che il popolo era stato soggiogato l’arcivescovo Vincenzo Maria Orsini, decide di revocare la scomunica.
Il 16 giugno 1678 il cardinal Orsini dà lettura del decreto di profanazione e demolizione della chiesa e dell’edificazione della nuova designando la chiesa di Sant’Orsola come nuova sede parrocchiale, il decreto fu letto e subito dopo ebbe inizio la profanazione dell’altare maggiore mentre il 26 ottobre 1678 viene posta la prima pietra della nuova chiesa di San Leonardo.
La riapertura al culto avvenne il 30 settembre 1684 quando l’arcivescovo sipontino Tiberio Muscettola riaprì la chiesa dedicandola, sempre a San Leonardo abate.
La dedicazione della chiesa avvenne due secoli dopo ed esattamente il 15 novembre 1818 ad opera dell’arcivescovo di Manfredonia mons. Eustachio Dentice ma ancora mancava la dedicazione dell’altare che avvenne il 13 maggio 1867. Questa dedicazione fu fatta da Mons. Vincenzo Taglialatela.
La chiesa però non era ancora quella che oggi possiamo visitare, nel 1909 venne edificata la Navata Laterale mentre successivi lavori di restauro eseguiti nel 1983 per volere del parroco di allora Domenico Umberto D’Ambrosio contribuirono a cambiare nuovamente il volto dell’edificio religioso.
Attualmente la chiesa presenta:
- Due navate
- Una facciata con due scalinate laterali e un portale in legno
- Guardando al portale si può notare una splendida nicchia nella quale è presente un incastonatura dove si nota la statua dedicata a San Michele arcangelo. Questa statua è del 1656.
- Un cornicione dove sono poste ai lati due statue realizzate in pietra e raffiguranti la Beata Vergine Maria al cui centro vi è una lastra recante la seguente iscrizione: D.O.M acronimo per Deo Optimo Maximo che tradotto è: A Dio, Il più buono, il più grande. Su questa poggia una croce.
- il Campanile è molto bello e subì una ricostruzione che ebbe inizio nel 1703 e durò fino al 1709 attualmente il campanile ha 5 campane.
- Una splendida volta a capriate nella navata centrale reca sui lati 6 altari dedicati all’Immacolata Concezione, San Giovanni Battista in una statua in legno del XV secolo, San Giuseppe anche in questo caso con una statua lignea ma stavolta del XX secolo, a San Leonardo abate anche stavolta con una statua in legno sempre del XX secolo, poi troviamo San Michele Arcangelo statua lignea del XVII secolo di un intagliatore pugliese ignoto e infine troviamo una tela ad olio del 1936 realizzata da Natale Penati e dedicata al Sacro Cuore di Gesù.
- Inoltre nella navata laterale si trova la fonte battesimale che ha uno splendido coperchio in bronzo fuso nell’anno 2013.
- L’organo della chiesa invece è risalente nel 1694 e ciò è attestato da una lapide sul pilastro desto dell’arco dell’organo stesso.
E dopo questa parrocchia passiamo alla Chiesa di Sant’Orsola che fu edificata a partire dalla fine del 1500 ma quasi del tutto riedificata tra il 600 e il 700. Nacque grazie alla volontà di un sacerdote, don Giovanni Donato Verna che allora desiderava un luogo da affiancare anche ad un monastero per suore.
La chiesa di Sant’Orsola si trova proprio nel centro storico di San Giovanni Rotondo ed è l’edificio religioso più ricco di arte e di storia.
Nasceva come Chiesa del Purgatorio.
Nel 1683 ed esattamente l’8 dicembre la chiesa divenne sede dell’Arciconfraternita dei Morti e ancora si trova in quell’ordine. La stessa arciconfraternita successivamente acquistò molte case intorno alla chiesa, al fine di soddisfare il desiderio di far nascere il Monastero espresso proprio dal Verna ma ciò non avvenne mai.
Nella chiesa la parte esterna è costituita da una facciata curvilinea in stile barocco rococò ed ha un portale in breccia e da molte finestre e nicchie e in queste trovano ospitalità due statue in pietra dedicate rispettivamente a San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio da Padova.
La chiesa al suo interno è stata ristrutturata e custodisce molte tele di scuola napoletana tra cui spiccano quella dei Santi Vescovi, quella della Madonna col Bambino, San Gaetano da Thiene e una dedicata alle Anime del Purgatorio. La tela del purgatorio si trova al centro del Coro ed è stata realizzata dal Pittore Nunzio De Nunzi nel 1707.
Mentre risalente al 1500 è la tela dedicata alla Deposizione. Questa invece è di scuola veneta ed è visionabile e allocata a sinistra dell’ingresso.
Questa chiesa al pari di quella madrina di San Giovanni Rotondo ha molte caratteristiche di pregio oltre a quelle già esplorate dobbiamo anche sottolineare molti apparati lignei, un organo del 1500, stupendi pulpiti in legno dorato e il Coro.
Arriviamo poi al 1900 ed esattamente al 1928 il pittore milanese Natale Penati realizzò i dipinti del soffitto e dei cornicioni, raffiguranti da una parte il Martirio di Sant’Orsola e dall’altra Episodi della vita di Sant’Antonio da Padova.