Oggi il dibattito sugli eventi che posero la Città al centro di un cambiamento epocale
70 anni fa, il primo voto al femminile: alle urne oltre 11mila donne, due elette al Comune. In tre mesi si votò per Comune, Referendum e Costituente con grande partecipazione
SAN SEVERO (Fg) – “1946, un anno indimenticabile: San Severo al voto per il Comune, il Referendum e la Costituente”, è questo il tema al centro del dibattito che si terrà oggi, lunedì 12 settembre 2016, alle 18.30, nella sala convegni di via Sant’Onofrio, in piazza Carmine a San Severo. L’incontro è organizzato dallo Spi Cgil provinciale, Auser San Severo e ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia della Capitanata. L’evento rientra nell’ambito delle iniziative di “Generazioni a confronto: per una memoria condivisa di Storia e Costituzione”. A introdurre i temi della serata ci sarà Franco Persiano, segretario provinciale Spi Cgil Foggia. A raccontare quanto accadde a San Severo nel 1946 ci saranno Michele Galante, presidente provinciale ANPI Foggia, già Deputato della Repubblica, autore di numerosi libri sulla storia della Capitanata, e Michele Monaco, insegnante, a lungo impegnato in politica e cultore di storia locale.
Alle elezioni comunali dell’aprile 1946, per la prima volta era riconosciuto anche alle donne il diritto di voto: alle urne, si recarono 11.549 donne sanseveresi e furono in due a essere elette in Consiglio comunale, Arcangela Villani (PCI) e Maria Donata Cota (DC).
In più di un’occasione, nella sua lunga storia, San Severo è stata una città che si è distinta rispetto alle altre. E’ quanto accadde 70 anni fa, il 2 e il 3 giugno 1946, quando gli italiani (e per la prima volta anche le donne) furono chiamati alle urne per scegliere tra Monarchia e Repubblica e per eleggere l’Assemblea Costituente. Mentre in Puglia prevalse l’opzione monarchica, scelta dal 67,3% complessivo degli elettori pugliesi, San Severo scelse la Repubblica alla quale furono tributate 11.782 preferenze, pari al 53,6%, contro i 10.171 voti (46,4%) accordati alla Monarchia. I sanseveresi si recarono massicciamente alle urne: espressero il loro voto 22.313 cittadini, 11.631 donne e 10.862 uomini, con una partecipazione del 93,43% mai più eguagliata in città. Da aprile a giugno, in tre mesi, nel 1946 San Severo fu dapprima chiamata a eleggere i suoi rappresentanti al Comune, con un voto che portò alla formazione di una giunta comunista-democristiana (sindaco Emilio Amoroso, del PCI), poi si gettò con totale coinvolgimento sul Referendum istituzionale e l’elezione della Costituente, portando nell’Assemblea i sanseveresi Luigi Allegato (PCI) e Raffaele Recca (DC). Al Referendum istituzionale, il risultato sanseverese fu in controtendenza sia rispetto a quello di Foggia città che al dato complessivo della Capitanata, poiché la provincia accordò 153.913 voti alla Monarchia e 129.538 alla Repubblica.