Lo sfratto persone con handicap è possibile? Quali sono le condizioni che lo rendono applicabile? Nelle prossime righe scoprirai in poco tempo le casistiche che permettono si sfrattare le persone con disabilità considerando anche le deroghe che l’apparato normativo applica a situazioni particolari.
Sfratto persone con handicap: quando è possibile?
Ogni inquilino può reagire e opporsi alla procedura esecutiva di sfratto per morosità richiedendo una proroga in caso di particolari categorie sociali.
Tra queste causalità c’è anche la fattispecie che ingloba la presenza di persone con handicap.
Pertanto, sebbene la procedura di sfratto sia inevitabile anche nei confronti dell’inquilino con disabilità, è possibile ottenere una sospensione dello sfratto e impedire che questo avvenga.
Lo sfratto può essere ordinato nella misura in cui la persona con handicap abbia trovato una sistemazione alternativa e idonea al suo stile di vita.
Un’altra deroga che il legislatore ha voluto realizzare è quella in riferimento a inquilini con handicap grave.
Per questa categoria di persone lo sfratto non può sussistere se il suo verificarsi inficia o aggrava la patologia di cui è affetto.
Alla luce di quanto tempo, appare mancante una disciplina organica che si applichi alle casistiche delle persone disabili in caso di sfratto.
Infatti, il portatore di handicap può beneficiare di una misura che ha come soggetti le persone con un reddito annuo lordo inferiore a 27 mila euro e presenta disabilità, oppure abbia nel nucleo familiare soggetti con un’età superiore a 65 anni o malati terminali.
In questi casi, lo sfratto può essere sospeso per un periodo di tempo non superiore a 18 mesi.
Come anticipato, un particolare diritto delle persone portatrici di handicap è quello di trovare una sistemazione idonea prima di dover subire lo sfratto.
Pertanto, è necessario che l’appartamento presso cui vivranno sia coerente con le sue disabilità.
Nessuna sospensione subisce invece la procedura di recupero crediti che procede ordinariamente.
