La denuncia del Coordinamento Donne sull’arretramento in tutte le città della Capitanata
Il Sindacato dei Pensionati: “Rilanciare la ‘vertenza Salute’ e la Sanità di genere”
FOGGIA – Le liste d’attesa? Dopo una prima sperimentazione per abbatterle, sono tornate chilometriche e penalizzano soprattutto le donne e gli anziani. E’ quanto ha denunciato il Coordinamento donne dello Spi Cgil Foggia durante l’assemblea provinciale che si è svolta nella Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte. Gli interventi delle delegate e delle responsabili territoriali del coordinamento hanno messo in evidenza un arretramento nella reale fruibilità dei diritti delle donne, soprattutto per ciò che attiene alla Salute, in tutte le principali città della Capitanata, dal capoluogo a Cerignola, Lucera, San Severo e Manfredonia. “Dobbiamo rilanciare le questioni che attengono non solo alla Sanità in generale, ma anche alla Sanità di genere”, ha detto Tina Pizzolo, responsabile del Coordinamento Donne Spi Foggia, “più attenta alle esigenze specifiche delle donne, di quelle giovani e delle anziane che molto spesso restano sole e vedono peggiorare drammaticamente la qualità della vita man mano che passano gli anni”.
Una problematica messa in grande evidenza anche dall’intervento di Filomena Trizio, segretaria generale Cgil Foggia, che ha spiegato come le politiche del governo stiano costringendo moltissime persone “a rinunciare preventivamente alle cure, ai controlli fondamentali per la prevenzione”. Una situazione drammatica che necessita di essere oggetto di una nuova stagione di lotte. Ed è proprio su questo aspetto che si è soffermato Franco Persiano nel suo intervento: “Dobbiamo rilanciare con forza le rivendicazioni su questi temi. Ecco perché è fondamentale che le donne abbiano sempre più spazio e possibilità di esprimersi all’interno del sindacato e nella contrattazione sociale”. Parole a cui hanno fatto eco le dichiarazioni di Fernanda Cosi, responsabile Coordinamento Donne Spi Puglia: “La crisi è ancora in atto, purtroppo, ed è ben lontana dall’essere risolta. Per questo dobbiamo continuare a far leva sulla nostra forza, sulla volontà di essere unite e di lottare. Tra le delegate che hanno preso la parola durante l’assemblea, particolarmente applaudita è stata Raffaela Gravina, segretaria e anima della Lega Spi Cgil di San Nicandro Garganico, dove il 65% dei 1.500 iscritti sono donne. Raffaela ha compiuto 80 anni lo scorso 13 gennaio ed è la testimonianza autentica di quanto sia irrinunciabile, per le nostre comunità, la possibilità delle donne di essere protagoniste nel tessuto sociale di paesi e città. Raffaela Gravina ha raccontato, con parole semplici e dirette, le difficoltà e l’entusiasmo che caratterizzano tutte le attività della Lega da lei diretta per offrire servizi, assistenza e momenti di svago e aggregazione agli anziani, per aiutarli nell’invecchiamento attivo e a vivere pienamente, uscendo dalle quattro mura e dalla solitudine che provoca lo “stare a guardare la tv”. La presenza e il protagonismo delle donne nello Spi Cgil sono qualitativamente e quantitativamente rilevanti. Tra le iscritte più anziane, ci sono diverse centenarie. L’iscritta più giovane, invece, è titolare di una pensione di reversibilità ed è una donna nata nel 1977. Sono molte le donne alla guida delle leghe Spi su tutto il territorio provinciale.