Regali, fiori, inviti a cena, visite a sorpresa, telefonate, sms, e-mail, ecc…, possono essere graditi gesti d’affetto… oppure, a volte, vere e proprie forme di persecuzione in grado di limitare la libertà di una persona e di violare la sua privacy. Oggi parliamo di “Stalking”, termine che deriva dal verbo inglese “to stalk” che significa “braccare”, “fare la posta”.
Che cos’è precisamente lo Stalking?
Lo stalking è una violazione duratura e sistematica della libertà personale e della privacy di un’altra persona (vittima), verso la quale vengono messi in atto comportamenti intrusivi e continui di controllo, sorveglianza, ricerca di contatto e comunicazione. La vittima è ovviamente infastidita, preoccupata e in allerta continua verso tali comportamenti non graditi. Secondo l’Osservatorio Nazionale Stalking le vittime sono per l’82% donne, che solo nel 17% dei casi sporgono denuncia nei confronti dei loro persecutori. Questi, per l’85% uomini, sono nel 55% dei casi ex partner che non accettano la fine e la chiusura del rapporto di coppia.
Chi è lo Stalker?
Lo Stolker è, generalemte, un uomo con una personalità disturbata che crede (nella sua mente) di avere delle buone motivazioni per fare quello che fa. In base, appunto, alle motivazioni che spingono questi persecutori ad invadere la vita delle altre persone, possiamo distinguere 6 tipologie di Stalker:
- “Il risentito”. Il suo comportamento è alimentato dal desiderio di vendicarsi di un danno o di un torto che ritiene di aver subìto ed è quindi alimentato dalla ricerca di vendetta.
- Un’altra tipologia di stalker è stata denominata il “bisognoso d’affetto”. Questa seconda tipologia che è motivata dalla ricerca di una relazione e di attenzioni.
- La terza tipologia di stalker è quella che risponde a comportamenti di “Delirio erotomane”. Questa personalità ha un bisogno di affetto molto forte. Questo desiderio viene erotizzato e lo/la stalker tende a leggere nelle risposte (comportamenti) della vittima un desiderio a cui lei/lui resiste. In sostanza ha una propria chiave di lettura della realtà che lo porta a credere che la vittima sia in effetti attratta dallo staalker ma lo evita solo per sedurlo.
- Una quarta tipologia di persecutore è quella definita il “corteggiatore incompetente”. Questo manifesta un comportamento ossessivo nei confronti della vittima alimentato dalla sua scarsa o inesistente competenza relazionale. Questo si traduce in comportamenti opprimenti, espliciti e, quando non riesce a raggiungere i risultati sperati, anche aggressivi e villani.
- La penultima tipologia di stalker è quella del “respinto”. Questo è un persecutore che diventa tale in reazione ad un rifiuto. È in genere un ex che mira a ristabilire la relazione oppure a vendicarsi per l’abbandono.
- L’ultima tipologia di stalker è il “predatore”. Questo è un vero e proprio molestatore che ambisce ad avere rapporti sessuali con una vittima che può essere pedinata, inseguita e spaventata. La paura, infatti, eccita questo tipo di stalker che prova un senso di potere nell’organizzare l’assalto.
Che conseguenze ha lo stalking sulla psiche delle vittime?
Lo stalking può comportare conseguenze severe e pesanti sulla psiche di chi ne è vittima. Spesso atti di grave violenza o stupro sono preceduti da un lungo periodo di molestie ossessive che portano nella mente della vittima alla slatentizzazione di problemi d’ansia, insonnia, incubi, disturbi psicosomatici ed anche flashback terrorizzanti: si sviluppa, in pratica, un vero e proprio Disturbo da Stress Post-Traumatico (DPTS).
Che fare se si è vittime di Stalking?
E’ importante che le conseguenze del comportamento di stalking non siano sottovalutate nè taciute: è fondamentale denunciare ed occuparsi di sè e del proprio benessere qualora ci si renda conto di essere caduti in atteggiamenti e situazioni di questo tipo.