Non si potrà comprare neppure un’aranciata in lattina e berla all’aperto. Perfino le bevande in plastica dovranno essere preventivamente aperte dal venditore, anche nei supermarket. Il divieto è esteso a tutto il centro abitato e a tutti gli esercizi
LéP: “Riconoscano che si tratta di un errore dettato da superficialità e incapacità amministrativa. È evidente che si tratta di un’ordinanza ridicola che farebbe chiudere domani tutti i supermercati e i bar della città. E la smettano di evocare ‘i fatti di Torino’ per giustificare questa figuraccia”.
TROIA – Da alcuni giorni a Troia si discute di un’ordinanza a dir poco “sui generis”. Il sindaco del Comune di Troia Leonardo Cavalieri ha infatti emanato un’ordinanza che vieta fino al 31 agosto la vendita di bevande in contenitori di vetro e lattina in tutto il centro abitato e senza limitazioni di orario. Non si tratta di un’ordinanza per un singolo evento a rischio, non si tratta neppure di un’ordinanza che ha validità a partire da una certa ora della sera fino alla mattina. No, il divieto vale 24 ore su 24 dal 15 luglio fino al 31 agosto. Il divieto, inoltre, si applica a tutte le bevande, alcoliche o analcoliche, e in tutto il paese.
Stando al testo dell’ordinanza, dunque, i cittadini di Troia non potranno comprare nessuna bevanda in contenitori di vetro e lattina. Pertanto non sarà possibile comprare neppure una lattina di aranciata in un bar e berla all’aperto. Non sarà possibile acquistare una bottiglia di vino in supermercato e condividerla con gli amici la sera a casa. Niente di tutto ciò, è vietato dall’ordinanza. Perfino le bevande in bottiglie di plastica, secondo l’ordinanza, dovranno essere preventivamente aperte dall’esercente al momento dell’acquisto. Quindi se si compra una confezione d’acqua al supermercato… il cassiere dovrebbe aprire tutte le bottiglie prima di consegnarle (!).
Il sindaco, per giustificare questo pastrocchio, fa un richiamo accorato ai “fatti di Torino” sostenendo che l’ordinanza serve a limitare i rischi in caso di eventi con grande afflusso di pubblico e che la stessa sarebbe stata sollecitata da “organi preposti al controllo e alla sicurezza”. Ora, da un lato è evidente a tutti che Troia non è Torino e il richiamo ad un fatto serio per giustificare una clamorosa fesseria denota la mancanza di senso della misura del sindaco Cavalieri. Ma, ammesso che si debbano limitare le situazioni di pericolo, e su questo tutti siamo d’accordo, è evidente che una ordinanza scritta così è una follia che farebbe chiudere domani tutti i supermercati e i bar della città. Il sindaco Cavalieri ammetta che si tratta di un errore, di un pasticcio, di una figuraccia. Perché di questo si tratta, di un atto frutto di superficialità e incapacità amministrativa di un sindaco che non sa fare il suo lavoro.