Il blocco delle esportazioni dei prodotti agroalimentari pugliesi in Europa va scongiurato ad ogni costo
La notizia riportata questa mattina dalla Gazzetta del Mezzogiorno circa il ritrovamento di un focolaio di Xylella fastidiosa in provincia di Taranto, in agro di Martina Franca, quasi a confine con la provincia di Brindisi, arriva come un fulmine a ciel sereno nel momento in cui gli ispettori comunitari sono in visita in queste ore in Puglia per verificare il rispetto della volontà di Bruxelles nella lotta al batterio.
“Credo che ormai ci siano abbastanza elementi per sancire che la problematica relativa alla Xylella non può rimanere una emergenza relegata a pochi territori della Puglia ma che interessa l’intera regione – dichiara il vicepresidente regionale della Cia – Agricoltori Italiani di Puglia Giannicola D’Amico -. La scoperta del focolaio a Martina Franca conferma quanto abbiamo sempre sostenuto ovvero che il batterio non avrebbe aspettato i tempi della giustizia, della burocrazia, della politica, delle polemiche. Dopo il “caso” di Ostuni ora il batterio minaccia la provincia di Taranto. Oltre a ciò altrettanto allarmante è il paventato rischio che Bruxelles decida il blocco della movimentazione dei prodotti agroalimentari pugliesi a causa del mancato rispetto delle misure ordinate dell’Europa. Tale rischio va assolutamente scongiurato. Tutte le istituzioni e la politica a qualunque livello – prosegue D’Amico – non possono permettere un simile blocco (oltre a quello già in atto relativo all’embargo russo in vigore sino al 31 dicembre 2017 che già tanti danni ha causato) che affosserebbe per sempre l’agricoltura pugliese mettendo in ginocchio e mandando sul lastrico decine di migliaia di aziende agricole e altrettanti posti di lavoro”.
“Ribadiamo con forza che non bisogna perdere altro tempo, che occorre condividere una nuova strategia per il futuro dei territori interessati dalla problematica, iniziando ad immaginare un nuovo modello di sviluppo del territorio – dichiara Franco Passeri, presidente provinciale della Cia – Agricoltori Italiani di Taranto -. Ben vengano i progetti di ricerca scientifica e la nuova legge regionale. Non dimentichiamoci, però, degli agricoltori, di chi ha perduto un ingente patrimonio ed una fonte di reddito. Il ritrovamento del focolaio a Martina Franca, poi, pone altri allarmanti interrogativi. Se il vettore della Xylella è giunto a Martina Franca, allora non si potrebbe escludere la presenza del vettore ed eventualmente di altri focolai in altre province della Puglia, oltre a quelle già interessate dalla problematica, lungo le direttici di transito dei mezzi”.